venerdì 18 dicembre 2009

Ritorno alle origini

Non è che so bene perché.

Forse perché anche di qua non scrivo più da un secolo.
Forse perché, essendo sfigata di natura, è naturale avere un blog di là e non altrove.
O forse perché il primo blog, come il primo amore, non si scorda mai.

Sta di fatto che oggi, senza un preciso perché, ho deciso di tornare di là.

Comunque adesso ho avvisato anche di qua.

Così, se qualcuno mi cerca di qua, può trovarmi di là.

E spero di restare per un po'. Di cose da raccontare ne ho. Di tempo non so. Vedremò (l'accento è per la rima).

lunedì 12 ottobre 2009

Passi...

Sì, lo so.
Ne sono consapevole da anni.
Però c'è un limite a tutto.

Passi piangere per Ghost: credo sia capitato a tutte le donne del pianeta, o quasi.
Passi piangere per Titanic: ci hanno fatto pure una recente pubblicità.
Passi piangere per Shakespeare in Love. E passi continuare a farlo singhiozzando mentre si esce dal cinema.
Passi piangere per Moulin Rouge!: in fondo, è il mio film preferito.
Passi anche piangere per La Bella e la Bestia: e chi l'ha detto che un cartone animato non può commuovere?
Passi piangere per Il Signore degli Anelli: ha smosso tutte le mie emozioni, non poteva certo mancare questa.
Passi piangere per P.S.: I love You: sfido chiunque a rimanere impassibile. E passi anche che durante quel film credo di avere stabilito il record mondiale di lacrimazione da spettatrice cinematografica.
Passi piangere per tutti gli altri film per i quali ho pianto e che ora non mi ricordo, visto che sono decine.

Ma piangere per una soap opera tedesca, guardata pure in lingua originale, no: non è umanamente accettabile.

Non è che per caso starò diventando un po' troppo sensibile?

giovedì 24 settembre 2009

Golfino

Torno alla scrittura, speriamo più regolarmente rispetto agli ultimi tempi, e per farlo mi invento una nuova rubrica, intitolata "Impossibile farne a meno!"

Di cosa si parla?

Ovviamente di quegli oggetti indispensabili per un'adeguata qualità della vita nel XXI secolo, oggetti che ciascuno di noi dovrebbe conoscere e possedere, per potersi definire un uomo (o una donna) al passo coi tempi.

Per le prima puntata, parliamo di un oggetto high-tech dell'esistenza del quale sono venuta a conoscenza per un fortuito caso del destino, grazie ad una meritoria trasmissione di televendite.
Il TG5.

L'oggetto in questione è un nuovo telefonino che, oltre alle normali funzioni di un cellulare (fotografare, controllare Facebook, guardare film, giocare a Puzzle Bubble), ti fornisce anche un utilissimo software in grado di consigliarti le mosse migliori durante una partita a golf.

Giuro che è vero.

E io mi chiedo: ma come ho fatto a vivere fino ad ora senza un telefono che mi sapesse dire come vincere una partita a golf?

E una cosa che, se ci pensi, ti domandi che senso possa aver avuto la tua esistenza.

E ti rispondi: nessuno, ovviamente.

Purtroppo, non avendo sentito la televen...pardon, il servizio in toto, non ho segnato la marca del preziosissimo oggetto, nè so se sia già reperibile sul mercato, ma siate certi che mi aggiornerò quotidianamente per essere sicura di non lasciarmelo scappare.

Chissà se funziona anche per le partite a golf con Wii Sport e Wii Sport Resort...

domenica 13 settembre 2009

Il volto della Pace

Riemergo dagli abissi della non voglia di scrivere per parlare di un fatto che mi ha colpito.

Ieri stavo stranamente girellando nei canali televisivi, quando mi sono imbattuta nella trasmissione su Rai Uno, in diretta dal Duomo di Milano, dei funerali di stato di Mike Bongiorno.

Certo, non posso negare che la notizia della sua morte in un certo qual modo mi avesse colpito: in fondo, da sempre siamo tutti abituati a vederlo in televisione e fa strano pensare che non sarà più così.

Però, tutto il can can mediatico che è seguito alla sua morte, funerali di stato trasmessi in diretta compresi, mi sembra un tantino un'esagerazione.

Soprattutto se si considera che un'altra morte, avvenuta circa una settimana prima, è praticamente passata inosservata sui media nazionali.

Sto parlando della morte di Teresa Sarti.

Brevemente, per chi non sapesse di chi si tratta, vi dirò solo che, nel 1994, con il marito Gino Strada, fondò Emergency, un'associazione no-profit che si occupa delle vittime delle guerre in tutto il mondo.

Ecco, senza nulla togliere a Mike Bongiorno, io credo che Teresa Sarti avrebbe meritato molto di più l'unanime cordoglio della nazione e i funerali di stato.

Forse, però, non avrebbe voluto niente di tutto questo, perchè nella sua vita non si è certo occupata dei riflettori o della gloria personale.

E non meritava le false lacrime di gente che sarebbe andata ai suoi funerali solo per mettersi in mostra, senza nemmeno sapere quello che fa ogni giorno l'associazione di cui la signora Strada era presidente.

Meglio il ricordo sincero e commosso di chi l'ha conosciuta, come quello che le ha dedicato uno dei più caustici vignettisti italiani, che, per una volta, con una sua vignetta, invece di farmi fare una cinica risata, mi ha fatto venire un nodo alla gola.

La vignetta la pubblico qui, per chi non avesse avuto la fortuna di vederla e in omaggio a Teresa, una persona che tutti dovremmo ringraziare per l'esempio che ci ha dato e senza la quale ora il mondo è sicuramente più povero.



venerdì 21 agosto 2009

Dipendenze

Di nuovo mi trovo a dover rassicurare i miei (pochissimi) lettori che non sono ancora stata rapita dagli alieni.

Solo, mi resta sempre poco tempo libero per dedicarmi al blog.

Non che abbia trovato lavoro o abia una vita sociale così intensa da non saper più dove girarmi.

Niente di tutto questo.

E' che, da quando è arrivato, non riesco più a staccarmene.

Per ore e ore continuo a ripetermi: sì, ora vado, ho da fare.
E a rispondermi: ancora cinque minuti.

Sicuramente tutti l'avete già capito, o almeno l'hanno capito quelli che, come me, l'hanno conosciuto.

Sto parlando di lui:


Comunque, non c'è problema: prima o poi cresco.

In fin dei conti, sarà almeno un decennio che mi ripeto questo mantra...

mercoledì 12 agosto 2009

Tradizioni

Non ho niente di particolarmente interessante da scrivere oggi.

Non che di solito scriva cose particolarmente interessanti, ma oggi non ho proprio niente da scrivere.

Scrivo comunque perchè, anche nel mio vecchio blog, era tradizione che oggi mi facessi gli auguri, in quanto oggi cade il...

13° anniversario del mio 18° compleanno!!!!

Tanti auguri a me!!!!

Per chi volesse farmi un regalo, sempre ben accetta la schedina vincente del Superenalotto, ma anche il TIR di palline da ping pong.

lunedì 10 agosto 2009

Una notte magica

Oggi, 10 agosto, ricorre la memoria di San Lorenzo.

Fin qui sembra l'almanacco del giorno o il calendario di Frate Indovino.

Ricordare il giorno e il santo di oggi, in realtà, significa parlare del fenomeno astronomico correlato, ovvero la pioggia di stelle cadenti che questa notte dovrebbe tenere molta gente con il naso all'insù, specie considerando il fatto che si crede che le stelle cadenti avverino i desideri e considerato anche che il sei al Superenalotto non è ancora uscito.

Curiosamente, pochi sanno che la pioggia meteorica, originata dallo sciame delle Perseidi, ha il suo vero culmine non attorno al 10, bensì al 12 agosto.

Questo spostamento si ritiene sia dovuto al fenomeno astronomico noto come precessione degli equinozi, mentre invece si è verificato non molti anni fa, perchè le Perseidi hanno voluto onorare la nascita della sottoscritta, avvenuta appunto il 12 agosto.

Lasciando perdere però queste basilari nozioni scientifiche, torniamo ad occuparci della credenza popolare secondo la quale il desiderio espresso osservando una stella cadente è destinato ad avverarsi.

Magari avrà poco fondamento scientifico, ma vale la pena tentare, quanto meno perchè, a differenza della schedina del Superenalotto, non costa proprio nulla.

Quindi, che cosa potrei mai chiedere alle mie stelle?

Vediamo, potrei chiedere...

...

...ci sono!

La pace nel mondo!

Mmmmhhh.

Forse è un po' troppo, anche per le stelle. E poi potrebbero pensare che voglio partecipare a Miss Italia.

No, meglio volare un po' più bassi e chiedere qualcosa di più facilmente realizzabile..

Chiederò...

...

...un telegiornale che riporti notizie vere invece di servizi sull'emergenza afa o sul grande esodo...
...un programma telesivo preserale dove non si veda neanche un culo...
...un posto di lavoro dove chi si impegna e lavora bene viene premiato e chi cazzeggia e fa lo stronzo viene cacciato...
...un governo di persone oneste che si impegnano per il bene del Paese e non per il proprio tornaconto...

...

...va beh, torno alla pace nel mondo, mi sa che ho più speranze.

giovedì 6 agosto 2009

Studi profondi

No, non sono stata rapita dagli alieni.
Almeno, non ancora.

Non sono nemmeno persa nei meandri del lavoro, visto che è terminato anche prima del previsto, per mia fortuna e spero anche per la fortuna di altri.
Sarebbe una lunga storia, ma non mi va di raccontarla, nè ora, nè più avanti.

Dicevo, sono ancora viva.

E sto studiando.

Cosa?

Beh, quello che stanno studiando più o meno tutti gli italiani, cioè il modo per vincere al Superenalotto.

Io, per essere come sempre originale e fuori dal coro, sto studiando il modo per vincere senza giocare, visto che al gioco non ho mai avuto molta fortuna in vita mia.

Quindi, invece di compilare la classica schedina, attendo pazientemente che mi appaia una visione mistica e mi consegni una schedina già giocata e, ovviamente, vincente.
Certo, potrei limitarmi ad aspettare una visione mistica che mi enunci i numeri fortunati e poi andarli a giocare personalmente nella ricevitoria più vicina, ma perchè faticare?
Tanto vale aspettare il servizio completo.

Nel frattempo, penso a come investire i 119 milioni di euro del premio: non so se realizzare il mio vecchio sogno di comperare il Lichtenstein o puntare su qualcosa di nuovo, come un tir di palline da ping pong.

Non per giocarci (a meno di ordinare anche un tavolo, due racchette e un posto dove mettere il tutto).

Solo per vedere la faccia dell'autista del tir che me le consegna.

sabato 25 luglio 2009

Assenza giustificata

Mi rendo conto di essere sparita da un po' di giorni, ma ho un'ottima scusante: devo riprendermi da un attacco di acuta depressione.

Infatti, non ho nemmeno fatto in tempo a confessare la mia nuova, insana passione per la versione tedesca di Tempesta d'amore, che ho dovuto smettere di guardarla.

Il motivo?

L'orario di programmazione casalinga-disperata-style, ovvero tra le 15.15 e le 16, con una precisione maniacale che solo i tedeschi possiedono.

Purtroppo, ad un simile orario, ora sono in ufficio, perchè da martedì scorso ho trovato ufficialmente un lavoro dopo quasi quattro mesi di ferie non programmate (leggasi anche: disoccupazione).

E qui si pone un altro motivo che accentua il mio problema depressivo: il tag di cui questo post fa parte, infatti, era stato creato appositamente per documentare l'assurda odissea giornaliera della ricerca di un lavoro, e invece ora si ritrova morto praticamente neonato.

Vabbè, mi consolo pensando che la soap tedesca, volendo, la potrei vedere anche nei video che il sito del canale televisivo pubblica giornalmente su internet, anche se, devo ammettere, spero di non cadere in un simile tunnel, perchè sarebbe davvero troppo perfino per me.

Mi dispiace di più per il mio tag Work in Progress.

Pazienza, lo tengo in stand-by.

Hai visto mai che non mi rinnovino il lunghissimo contratto di un mese e mezzo che mi hanno fatto, posso sempre ricominciare a scriverci a settembre.

domenica 19 luglio 2009

Le confessioni di una soapaholic

Ogni promessa è debito.

Eccomi quindi, in questa domenica di (forse) estate, mentre non ho un cazzo da fare (o, costruendo meglio la frase: non ho voglia di fare un cazzo), a raccontarvi come nacque l'ultima delle mie perversioni.

A mia parziale giustificazione potrei dire che, almeno inizialmente, non è stata colpa mia.

Infatti, ho cominciato a seguire Tempesta d'Amore lo scorso anno per colpa di mamma Molly.

Spiegazione.

Ad aprile dell'anno scorso ho cambiato lavoro: chi seguiva il mio vecchio blog sa già tutto (sempre che se lo ricordi), agli altri dico che sono passata dagli improponibili orari lavorativi di un'addetta di un cinema multiplex (sere e weekend, principalmente) ai normali orari di una qualsiasi impiegata d'ufficio (8.30 - 17.30), ritrovandomi quindi a casa durante l'ora di cena, cosa che, nei precedenti quattro anni, capitava forse una volta al mese (ma anche meno).
E proprio durante l'ora di cena, mia mamma aveva iniziato da qualche tempo a seguire questa soap opera tedesca (per la precisione, bavarese) attirata dalle fugaci visioni di ameni paesaggi montani che passavano tra una scena e l'altra.
Potete immaginare la mia prima reazione: già la soap non è quello che si potrebbe definire un programma di alto livello culturale, in più non riuscivo nemmeno ad immaginare i compassati, precisi e freddi germanici alle prese con le passioni sentimentali struggenti e melense che sono le fondamenta di ogni soap.
Vista la mia passata esperienza in materia di soap opera (cinque o sei anni nel tunnel di Vivere, dal quale ero uscita da poco), avrei dovuto sapere come sarebbe andata a finire.
Il tempo di capire le parentele, le relazioni, chi stava con chi, chi si era lasciato, chi si era ritrovato, chi si era ripassato quello e chi quell'altro, ed ecco fatto: forse un mese, forse anche meno, ed ero già inesorabilmente nel vortice, senza speranza di uscita.

Fin qui, però, tutto sommato, si tratterebbe di un peccato veniale: in fondo, tutti abbiamo i nostri guilty pleasures, ed è probabilmente meglio guardare Tempesta d'Amore, che non Studio Aperto.

Non fosse che, nella mia nuova accogliente magione dove da qualche mese dimoro, è presente un decoder che permette di vedere i canali via satellite da tutto il mondo.

E cosa sono andata a cercare?

Magari qualche importante canale di news, che mi tenesse aggiornata sull'attualità, qualche canale di approfondimenti culturali, qualche interessante canale tematico dedicato a documentari storici?

Figuriamoci: ho trovato il canale tedesco che trasmette la famigerata soap in Germania (per chi fosse interessato ad approfondire si veda il sito ufficiale di Sturm der Liebe).

All'inizio non ci ho pensato nemmeno, vista la mia simpatia per una lingua che ho studiato per cinque anni al liceo e ho cercato di dimenticare in molto meno tempo finita la scuola.

La scorsa settimana, però, mi sono imbattuta in una puntata, e non ho potuto fare a meno di fermarmi a vedere cosa succedeva, meravigliandomi tra l'altro che le mie scarse conoscenze di tedesco mi fossero sufficienti per capire a grandi linee l'andamento della storia.
E scoprendo, con un centinaio di puntate di anticipo rispetto a quelle trasmesse in Italia, che si era arrivati ad un punto cruciale e molto più interessante di quello al quale eravamo arrivati qui.

E questa scoperta è stata la mia fine.

mercoledì 15 luglio 2009

Preferenze

Eppure era una giornata così normale.

Me ne stavo tranquilla al computer, cercando il video della puntata di ieri di Tempesta d'Amore in tedesco che purtroppo avevo perso.

- Inciso. Giuro che prima o poi confesserò tutto su questa mia incomprensibile perversione. Fine inciso -

Dicevo, ero lì che guardavo tranquilla, quando mi sono fatta prendere da scrupoli di coscienza.
Mi sono detta: ma è possibile che, a trent'anni suonati, veleggianti rapidamente verso i trentuno, passi il mio tempo guardando un soap opera bavarese in lingua originale, invece che tenermi informata su ciò che accade nel mondo?

Presa dal rimorso, non ho potuto fare altro che aprire un sito di un giornale on-line per aggiornarmi sugli importanti avvenimenti che tengono banco nel mondo reale.

E mi sono imbattuta in quest'articolo.

Ecco, io credo che non ci sarebbe nemmeno bisogno di commentare, ma forse ci sarebbe bisogno di spiegare a questo "signore" (si fa per dire) che in un Paese normale probabilmente starebbe in galera e che la gente onesta quei soldi lì se li sogna di notte.
Se proprio gli fanno schifo, potrebbe darli a me che sono disoccupata, o a un ricercatore che va avanti a contratti di un mese per quella cifra, o ancora ad un operaio padre di famiglia con mutuo sulle spalle che è in cassa integrazione o magari ha addirittura perso il posto.

E mi fermo qui, altrimenti rischio la chisura del blog per abuso di parolacce e insulti.

Sapete cosa vi dico?

Che se questa è la realtà sulla quale dobbiamo tenerci aggiornati, torno a guardare la mia soap opera tedesca.

Perchè, per quanto possa essere stronza e cattiva all'ennesima potenza, vi garantisco che preferisco infinitamente Barbara Von Heidenberg a Clemente Mastella.

domenica 12 luglio 2009

La strage degli innocenti

Dovrei scrivere qualcosa, visto che da un po' di giorni sono assente da qui e potrei rischiare di far morire questo blog molto più velocemtne del vecchio.

Il problema è che ho la testa completamente vuota.

Non che di solito ci sia granchè, visto che il mio unico neurone sopravvissuto alla selezione naturale passa la sua vita su un atollo polinesiano.

Solo che oggi mi sa che si sente proprio l'eco nella scatola cranica.

Forse svuoto la testa di proposito, per non pensare all'efferato delitto consumatosi sul balcone di casa questo pomeriggio: la potatura delle mie meravigliose cascate di petunie (anzi, per essere precisi, di surfinie).

L'Eroe, infatti, ha scoperto su internet che, se si ranzano senza pietà le piante a metà luglio, in piena fioritura, poi continueranno a rifiorire fino ad ottobre e magari ricresceranno anche l'anno prossimo.

E così oggi si è compiuta la tragedia: la strage di innocenti rametti, spesso fioriti, talvolta con boccioli.

Spero almeno che il massacro porti i risultati sperati.

Altrimenti, la prossima volta che mi ritroverò in veste di parrucchiera con in mano la chioma dell'Eroe, farò fare ai capelli la stessa fine dei boccioli delle surfinie.

mercoledì 8 luglio 2009

Quando si dice: che mattone, questo libro!

Ho deciso di dare a questo blog una svolta più seria ed impegnata, con uno sguardo al mondo che ci circonda e all'attualità: non si può continuare a ignorare tutto quello che succede intorno a noi, lasciando la testa vagare tra le nuvole e le torri del castello di Hogwarts...

...oh, a proposito, mercoledì esce il sesto film della saga di Harry Potter, ho già prenotato i biglietti (purtroppo per venerdì) nel cinema più figo della zona!

Scusate, una lieve ricaduta.

Dicevo, torniamo all'attualità e occupiamoci di questioni più importanti, come ad esempio il vertice del G8 che si sta svolgendo a L'Aquila.

La notizia più importante dell'incontro è certamente questa: a tutti i leader presenti è stato regalato un libro su Antonio Canova e la bellezza.

La copertina di tale libro è in marmo di Carrara, per un peso totale di 24 Kg a volume.

Non proprio pratico da mettere in borsa e leggere durante gli spostamenti in metropolitana.

Spero che l'anno prossimo si possa trovare in edizione economica superpocket, magari con la copertina in laminato Ikea simil-pietra effetto marmo, così lo compro anche io.

martedì 7 luglio 2009

I mirabolanti progressi della scienza moderna

Curiosando qua e là nella rete alla ricerca di una qualche fonte di ispirazione per scrivere, mi sono imbattuta in un articolo della sezione scienze sulla versione online di un noto quotidiano.

Vi si menzionava una ricerca, effettuata da uno scienziato svedese e da una professoressa danese, che mostrava che i maschi fighi si riproducono più difficilmente e sono pessimi papà.
Certo, nell'articolo era scritto tutto in maniera più dettagliata e con una terminologia un filino più scientifica (ma nemmeno così tanto), però ho cercato di riassumere la cosa nel modo più efficace.

Su questo studio mi sono sorte alcune perplessità.

La prima riguarda la minor riproduttività dei maschi fighi: non è affatto detto che sia uno svantaggio.
Immaginate infatti di dire ad una giovin fanciulla: puoi scegliere se fare sesso con Brad Pitt o con Calderoli, però nel caso di Brad Pitt hai meno possibilità di restare incinta.
Ecco, non credo sia necessario aggiungere altro.

La seconda perplessità è data dal fatto che lo studio è stato effettuato sugli scarafaggi e non sugli uomini.

Ora, io sono d'accordo nel dire che, in molti casi, vi siano affinità enormi tra i maschi umani e i maschi scarafaggi, anzi, talora gli scarafaggi possono risultare infinitamente più gradevoli.

Quello che proprio vorrei cercare di capire è: ma quali sono le caratteristiche che distinguono uno scarafaggio figo da uno brutto?
Lo scarafaggio figo mette per caso il gel sulle antenne, ha le ali marchiate D&G e usa come dopobarba quello per l'uomo (o meglio, lo scarafaggio) che non deve chiedere mai?
L'altro invece si mette le dita nel naso e puzza di fogna?

E, ammeso e non concesso di aver distinto i due scarafaggi (anche dal fatto che quello sfigato porta i calzini bianchi), come fai a capire che uno è un bravo papà e l'altro no?
Forse lo scarafaggio figo è un cattivo papà perchè fa tardi tutte le notti in discoteca a rimorchiare scarafagge, mentre l'altro, che tanto non rimorchierebbe nemmeno una blatta, sta a casa a cantare la ninna nanna agli scarafaggini.

Comunque sia, bisogna considerare che, tutto sommato, esistono studi per appurare se i picchi soffrano o meno di mal di testa o quale sia il ruolo degli armadilli nello spostamento dei reperti archeologici in un sito di scavo (rispettivamente, Premio Ig-Nobel per l'Ornitologia 2006 e per l'Archeologia 2008).

Quindi, evitiamo di puntualizzare sui dettagli.

E ricordiamoci sempre che, in caso di desiderio di maternità, è meglio evitare gli scarafaggi biondi con gli occhi azzurri.

lunedì 6 luglio 2009

Constatazioni

Oggi non sono andata a Orio Center a fare shopping come avevo progettato.

Ho preferito rimanere a casa perchè avevo un mucchio di roba da stirare, un po' di mestieri da fare e un sacco di cazzate sparse per tutto l'appartamento alle quali trovare un posto.

Mi sa che sto invecchiando.

domenica 5 luglio 2009

Sport su misura

Non sono mai stata una grande sportiva.

Almeno, non al livello di Roger Federer che oggi ha battuto il record degli Slam vinti (che era di Pete Sampras) in una finale maratona a Wimbledon.

Io mi stanco a giocare una partita su tre games (neanche tre set) a tennis con la Wii.

Diciamo che non posso ambire nemmeno a vincere una tappa al Tour de France.

Visto che, dopo una decennio abbondante di inattività, ho ripreso la bici lo scorso anno e mi sono arenata sul primo accenno di salita, che aveva giusto un filo meno di pendenza della Pianura Padana.

Oggi, però, ho avuto un'illuminazione.

Esiste lo sport fatto su misura per me.

Purtroppo, l'ho scoperto troppo tardi.

Ieri, infatti, si è corsa a Milano la maratona sui tacchi a spillo.

Sono rimasta un po' delusa quando ho scoperto che la cosiddetta "maratona" corrispondeva a 80 metri di percorso lungo corso Garibaldi.

80 metri?

Se solo contiamo tutti i percorsi che ho fatto sui tacchi a spillo dai parcheggi ai corrispondenti locali o cinema di turno, posso considerarmi campionessa olimpica.

Sulla distanza della maratona classica.

sabato 4 luglio 2009

Sobrietà e risparmio

Quando una persona ha forza di volontà, può fare tutto.

E io ce l'ho.

Oggi, infatti, sono iniziati finalmente i saldi estivi, eppure io non ho svaligiato l'Orio Center (nè alcun altro centro commerciale) portando a casa camionate di vestiti, scarpe e borse.

Nossignori!

Io questa mattina sono andata a comperare il pane, poi al supermercato a fare un po' di spesa.
Questo pomeriggio ho riposato un po' e poi sono andata con l'Eroe a far volare l'aquilone che abbiamo preso con i punti di una catena di negozi di elettrodomestici.

Nel mezzo ho cucinato, fatto un po' di mestieri, giocato con la fedelissima Nintendo DS e ora sono qui a scrivere.

Brava, vero?

Una sobria risparmiatrice ormai con la testa sulle spalle.

...

...

...ok, ho comprato un vestito, va bene?

Sembrava uno di quelli che portavo da piccola, colorato, di cotone, con le spalline sottili e la parte elasticizzata sul corpetto...credevo di poter tornare bambina, indossando un vestito come quello, quindi ho un'attenuante, ecco.

...

...

...uffa, lo ammetto: oggi non sono andata perchè secondo me c'era troppo casino ovunque e ho già in programma di andare a Orio Center lunedì.

Siete soddisfatti adesso che confessato tutto?

Tanto alla faccenda della ragazza sobria, risparmiatrice e con la testa sulle spalle non ci avrebbe creduto nemmeno uno dei miei peluches.

venerdì 3 luglio 2009

Lavatrice for Dummies

Eccoci dunque giunti, amici ma soprattutto amiche, alla prima puntata della Guida Completa per la perfetta Casalinga del III Millennio.

Come potete constatare dal titolo, oggi impareremo, nel modo più semplice possibile, come utilizzare la lavatrice in modo corretto: infatti dovete sapere, e mi rivolgo soprattutto ai maschietti, che il suo uso non è quello di conservare la birra ghiacciata, come una recente pubblicità farebbe intendere.

Finchè si rimane confinati nello status di "figli", si è convinti che in casa esista un oggetto che non sfigurerebbe a Hogwarts: il contenitore per la biancheria sporca.
Infatti, dopo aver posto in esso mutande, calzini e tutto ciò che emana un odore troppo intenso per rimanere nel mucchio selvaggio di abiti presente in camera da letto, è sufficiente aspettare qualche giorno per ritrovarsi gli stessi oggetti di nuovo a posto nei rispettivi armadi, e non come prima, ma puliti, profumati e stirati.
Purtroppo dovrò deludere molti di voi: è ben difficile che nella quasi totalità delle case babbane vi sia un oggetto così straordinariamente magico.
In realtà, il percorso tra il suddetto contenitore e l'armadio passa attraverso diversi stadi messi in atto solitamente dalla mamma.

Il primo di questi stadi è quello del lavaggio.

Fortunatamente, a differenza delle nostre nonne che si recavano alla fontana più vicina, noi possiamo delegare il compito ad un utile elettrodomestico: la lavatrice.

L'unico problema rimasto è quello di imparare ad utilizzarla.

Ed eccoci giunti, dopo questa breve e doverosa introduzione, alla nostra prima lezione:

Come utilizzare in modo corretto la lavatrice

- Disimballatela: sembra stupido, ma è molto difficile infilarci i panni sporchi quando è avvolta da tonnellate di plastica e polistirolo
- Attaccatela al tubo dell'acqua e alla corrente: cioè, trovate qualcuno che lo sappia fare. Alla peggio chiamate l'idraulico
- Prendete il libretto di istruzioni: attenzione, ho detto prendete e non leggete. Infatti, i libretti di istruzioni degli elettrodomestici sono fra le letture più noiosamente intollerabili del pianeta, seconde solo alle poesie di Sandro Bondi.
Basta cercare la pagina contenente tutti i simbolini che ci sono anche sui pulsanti della lavatrice.
Il resto è tranquillamente evitabile
- Scegliete i programmi approprati: di solito, almeno nelle lavatrici moderne, ce ne sono una cinquantina. Ne bastano due: uno per i bianchi (programma per capi resistenti a 30 o 40 gradi) e uno per i colorati (programma per capi misti a freddo).
Il resto è roba per esperti e a noi non ne potrebbe fregare di meno
- Dividete il bucato: lo so, oggi sono in commercio detersivi e cartoncini che permettono di lavare tutto insieme evitando comunque di far diventare fuxia le lenzuola bianche e verde smeraldo le mutande da uomo. Solo che, finchè vengono pubblicizzati da quella cretina che ride dicendo che lei fa tutto insieme e gioca alla roulette per indovinare che colore uscirà, io mi rifiuterò di usarli.
Quindi, dicevo, dividete il bucato: bianchi da una parte (non dovrebbe essere difficile distinguerli, a meno di casi estremi di daltonismo) e colorati dall'altra, possibilmente dividendo quelli scuri (blu, nero, marrone ecc) da quelli chiari e accertandosi che nessun colore stinga. Nel dubbio, lavare separatamente da tutto il resto
- Mettete il detersivo: se non sapete come districarvi tra le varie vaschette che dovrebbero contenerlo e non avete idea di quanto ammorbidente si debba mettere e a che punto del lavaggio, puntate sui detersivi due in uno, possibilmente liquidi, con tanto di pallina da mettere nel cestello. Impossibile sbagliare.
- Chiudete lo sportello: con i panni e il detersivo dentro la lavatrice, altrimenti è inutile.
- Aprite il rubinetto dell'acqua: è come quello della vasca da bagno, solo che di solito c'è solo per acqua fredda ed è dietro la lavatrice.
- Pigiate il bottone di accensione: l'avete trovato nei disegnini sul libretto di istruzioni.
- Aspettate che il ciclo sia finito: cioè, quando la lavatrice ha smesso di sbatacchiare e far rumore
- Finito il ciclo, spegnete la lavatrice e chiudete il rubinetto dell'acqua: questa seconda operazione non è indispensabile, ma è utile per evitare possibili alluvioni nelle case dei vicini.
- Estraete i panni dalla lavatrice: mettendoli in un contenitore pulito, altrimenti sarà stato tutto inutile
- Stendete

Ops, quest'ultima operazione è già al di fuori dell'argomento.

Meglio non sovraccaricare e rimandare alla prossima puntata.

A presto, vostra

Housewife Ginny

giovedì 2 luglio 2009

Soddisfazioni

Indubbiamente è una soddisfazione.

Non capita di certo a tutti, in particolare ben difficilmente capita con un piccolo blog neonato e sconosciuto.

Eppure è successo.

A me!

Con questo blog!

Nelle varie statistiche che osservo, posso anche sapere quante visite questo posto riceve tramite i motori di ricerca e con quali chiavi è stato trovato.

Ebbene, ho scoperto una chiave per la quale, tramite Google, il mio blog è il primo link suggerito, cioè quello probabilmente più conforme alla ricerca che l'utente ha svolto.

Il primo link suggerito da Google!
Cioè, mica il motore di ricerca di AmicidegliAcari.com: no, dico, stiamo parlando di Google!

E' straordinario!

Come?

Volete sapere qual è la chiave di ricerca?

Beh...

....sarebbe...

...questa...


Va beh, non si può pretendere tutto dalla vita, no?

mercoledì 1 luglio 2009

Confusione meteorologica

Considerando che, a dispetto del calendario che indica l'inizio del mese di luglio, piove ogni sera e a quest'ora è meglio chiudere le finestre perchè fa freddo...

...mi domando se per caso non debba scusarmi con i commercianti di cui parlavo nel post precedente.

E andare a comprare gli stivali neri, visto che i miei sono ormai allo stremo delle forze.

martedì 30 giugno 2009

Anticipazioni

Ho un problema di sfasamento temporale.

O meglio, o ce l'ho io, oppure ce l'hanno i negozianti, almeno alcuni.

Spiegazione.

Da shoppingatrice professionista, sono solitamente ben informata sulle date più importanti dell'anno, ovvero l'inizio delle stagioni dei saldi.
In questo caso, dei saldi estivi 2009, che, nella mia regione, si inaugurano come da tradizione il primo sabato di luglio, nella fattispecie il 4 prossimo venturo.

Da alcuni anni a questa parte mi ero anche ormai abituata a veder spuntare, nella maggior parte dei negozi, un paio di settimane dopo questa fatidica data, le anticipazioni della collezione autunno-inverno: o meglio, evitavo di farci caso, perchè vedere giacche modello "conquista del Polo Nord" e maglioni ottenuti direttamente dal vello delle pecore a metà luglio mi causava non pochi scompensi emotivi.

Quest'anno, però, è stata l'apoteosi ed è capitata durante una delle mie ricognizioni pre-saldistiche (visite ai centri commerciali poco prima dei saldi per individuare i primi bersagli da cercare il fatidico giorno), a una settimana dall'inizio dei saldi: la vetrina di un negozio completamente addobbata con giacche e stivali di pelle nera, gonne di velluto e maglioni di cachemere e la scritta: anticipazioni inverno 2009-10.

A questo punto, l'unico pensiero che mi rimane è: non vedo l'ora che sia settmebre.

Così potrò acquistare il costume da bagno e il pareo per le vacanze.

Dell'estate 2010.

lunedì 29 giugno 2009

Una nuova carriera alle porte!

Non sono mai stata capace di prendermi cura dei miei capelli.

Non nel senso che non li lavo, intendiamoci: anzi, probabilmente li lavo anche troppo, ma preferisco evitare di doverli strizzare e ricavarci l'olio per il motore della macchina.

Non me ne so prendere cura nel senso che non ho dimestichezza con tutti quegli aggeggi inventati per stirare, arricciare, piegare o acconciare la preziosa chioma.

Il destino benevolo, però, ha fatto sì che io fossi dotata di una semplice capigliatura spaghettiforme, di quelle che, per quanto impegno ci si possa mettere, non si possono obbligare a cambiare la loro natura.

Quindi, per quanto mi riguarda, è sufficiente tenere i capelli abbastanza lunghi da evitare di dover forgiare una qualsiasi piega che non sia la fluente e informe cascata.

La mia unica incombenza è quella di pettinarli regolarmente, per evitare la formazione di pericolosi nidi di rondine.
Per il resto, durante i periodi di caldo, posso tranquillamente mandare in vacanza il phon, tanto il fatto di asciugare all'aria non li porta ad assumere alcuna caratteristica diversa dal solito.

Ecco perchè questa mattina, quando il mio Eroe ha desiderato che gli spuntassi la chioma che, per lui, aveva raggiunto lunghezze insopportabili, mi sono sentita in dovere di metterlo in guardia sui possibili danni che avrei potuto fare cimentandomi in un'impresa inedita come quella di parrucchiera di fiducia.

Incurante del pericolo, ma soprattutto conscio di avere davanti a sè una settimana di ferie per far ricrescere i capelli in caso di catastrofe naturale, l'Eroe ha posto la sua testa e un paio di foribici nelle mie mani e mi ha lasciato carta bianca, probabilmente ripassando mentalmente la sua collezione di cappellini che gli avrebbero permesso di uscire di casa comunque.

E così, armata solo del mio estro artistico, mi sono cimentata nell'impresa e, non so se per fortuna con la C maiuscola o se per talento (molto) nascosto, il risultato non è stato l'attesa ecatombe, ma ha perfino passato l'esame della suocera, che di solito sui capelli del figlio è incontentabile.

A questo punto, si è imposta una riflessione.

Cioè, non so se rendo l'idea, ma io da tre mesi cerco lavoro, spedisco curricula anche per i posti più impensati e non vengo presa in considerazione nemmeno per fare la cassiera al supermercato o per lavorare di nuovo in un cinema.

Potrei intraprendere una nuova, inedita carriera, alla quale non avevo mai pensato: la parrucchiera.

L'unico problema è che un'oretta abbondante per spuntare un paio di centimetri di capelli, forse, è un po' troppo.

Specie se si è fatto tutto tagliando a caso e cercando di rimediare, sempre a caso, nei punti in cui si notavano preoccupanti scalini.

domenica 28 giugno 2009

Eventi

Eletta ieri sera Miss Italia nel Mondo 2009, ovvero la più gnocca fra ragazze di origini italiane che vivono però all'estero.

Sempre ieri, la Padania batte il Kurdistan nella finale della Viva World Cup e si porta a casa il secondo titolo consecutivo.

Miss Ellie, un cane di razza chinese crested nudo, vince in California il titolo di Cane più Brutto del Mondo. Anche questo è accaduto ieri.

Praticamente, una giornata che verrà ricordata nei libri di storia.


venerdì 26 giugno 2009

Dolci ricordi

E' stato inutile, non ho resistito.

Ero andata a fare la spesa con le migliori intenzioni, ovvero comprare solo ciò che mi serviva e che avevo preventivato ed evitare tutte le cazzate che si potessero porre tentatrici sul mio cammino.

Vana speranza.

Erano lì, così in bella vista.

Saranno passati almeno quindici anni dall'ultima volta, forse anche venti.

Era la mia infanzia che mi chiamava.

La mia mano si è mossa da sola verso l'espositore, niente poteva bloccarla, di certo non il mio povero neurone rattoppato.

Non siate però così severi nel giudicarmi.

Se siete cresciuti negli anni '80, mi potete comprendere perfettamente e assolvere, perchè voi avreste fatto lo stesso.

Non sareste riusciti a resistere...

A LORO!!!!!

mercoledì 24 giugno 2009

La Rubrica di Ginny

Nella mia precedente vita di blogger ero titolare della rubrica meno seguita della rete, nella quale, grazie alla mia sconfinata saggezza, dispensavo i consigli più disparati sugli argomenti di profonda riflessione che la vita ci offre, come i regali di Natale, le scuse per mandarlo in bianco e lo shopping.

Ora, poichè ormai ho dato utilissime direttive su ogni campo dello scibile umano, vorrei proporre una rubrica che si occupi di faccende molto più terrene e più consone alla mia professione di casalinga disperata: le faccende domestiche, appunto.

Quindi, inauguriamo la rubrica di Ginny, ovvero...

...La Guida Completa per la Perfetta Casalinga del III Millennio.

Andremo a disquisire di ogni argomento riguardante la casalingaggine, dalla stiratura delle tende alla cottura dell'arrosto, dal funzionamento della lavatrice al modo migliore per togliere il calcare dalle superfici del bagno.

Il tutto nel linguaggio più semplice e comprensibile a chiunque e con lo scopo di rendere più leggera la faticosa attività domestica.

Non perdetevi dunque le puntate che verranno, prossimamente su questo blog, e anche voi potrete vantare un bidet tirato a lucido!

Per ora, come prima puntata, anzi, come sorta di introduzione, vi svelo il vero segreto per evitare tutta la fatica dei lavori domestici:

Restate a vivere con i genitori il più a lungo possibile.

A prestissimo, vostra

Housewife Ginny

martedì 23 giugno 2009

Del perchè non mi sono mai iscritta a Facebook

Direi che, dopo un annetto circa, è giunto il momento di fare outing.

No, non pensate a scabrosi segreti inconfessati e inconfessabili: non sono andata al cinema a Natale a vedere l'ultima boiata di De Sica & co.

Oggi voglio finalmente spiegare come mai, nonostante le richieste che mi sono giunte da ogni dove, nonostante tutti gli inviti che mi hanno raggiunta al mio indirizzo e-mail, anche da parte di persone che non ho la più pallida idea di chi siano, nonostante le mie infinite (ma vaghe) promesse, non mi sono mai iscritta a Facebook.

Sappiate che tutte le argomentazioni che mi sono state portate come prove dell'indispensabilità e della bellezza di questa esperienza sono state dalla sottoscritta soppesate accuratamente.

E le conclusioni alle quali sono giunta mi hanno portata a pensare che posso sopravvivere anche senza un account su Facebook.

A qualcuno potrà sembrare assurdo, ma è la pura e semplice verità.

La prima argomentazione a favore dell'iscrizione da parte dei Facebook-maniaci recita che è un modo per tenersi in contatto con i propri amici.

Devo dire che è una cosa della quale sentivo il bisogno, infatti, ogni volta che devo parlare con uno di loro, mi vedo costretta a ricorrere ai segnali di fumo o ai piccioni viaggiatori.

Quando ero adolescente, negli ormai remotissimi anni Novanta, l'unico mezzo per comunicare con gli amici era il telefono fisso della propria abitazione.

Qualche volta, specie agli amici più lontani, ci si azzardava anche a scrivere una lettera.
Per i lettori più giovani, spiegherò che una lettera è simile ad un'e-mail, solo che si scrive su un foglio con una penna (come i compiti in classe), si mette in una busta (quella cosa che regala la nonna a Natale con dentro i soldi, solo che al posto dei soldi ci si mette il foglio scritto) e si spedisce all'amico in questione tramite la posta (che è quel servizio con cui, qualche volta, arrivano i pacchi dei videogiochi comprati on-line).

Poi arrivarono i telefonini, gli SMS, gli MMS, le e-mail, Messenger & simili, con tanto di webcam e microfoni...

...e qualcuno fa ancora fatica a contattare i propri amici?

Mi sembra difficile, a meno di vivere nel cuore del deserto del Sahara o nella tundra siberiana e, anche in quei casi, non ne sarei del tutto sicura.

La seconda strabiliante possibilità offerta da Facebook è quella di potersi iscrivere a gruppi con ogni finalità possibile: dalla lotta all'estinzione del gorilla albino alla traduzione di Harry Potter in aramaico.
In più, puoi diventare fan di ciò che preferisci, siano essi i film dei fratelli Vanzina, le palle souvenir con la neve, Gigi d'Alessio o il decoupage.

A parte il fatto che un sito che offre di ufficializzare la passione per i film dei Vanzina sarebbe da oscurare, sappiate che io sono fan di Ewan McGregor, dei peluche Trudi, di J.K. Rowling, della Nutella, delle vacanze ai Caraibi, dei libri di Baricco, di Luciana Littizzetto, della lavastoviglie e di milioni di altre cose senza averlo dovuto comunicare al mondo attraverso Facebook.

Una volta che gli altri utenti hanno scoperto la mia passione per far scoppiare le bollicine degli imballi di pluriball, cosa cambia?
Iniziano a scrivermi dicendomi che sono una pervertita e dandomi consigli per uscire dal tunnel oppure trovano il coraggio di ufficializzare che condividono questa peccaminosa passione?

Mistero della fede.

L'argomento principe dei sostenitori del social network, però, è questo: puoi ritrovare le tracce di persone con le quali hai perso i contatti da tempo, come i tuoi compagni di scuola alle elementari e alle medie.

Eh, beh, questo sì che mi convince: sono indecisa se cercare quelli che mi emarginavano, quelli che mi prendevano in giro, quelli che non mi invitavano alle feste di compleanno, quelli che non volevano parlare con me o semplicemente quelli che mi odiavano, tutto questo per il semplice motivo che ero timida, imbranata e, last but not least, la prima della classe.

Anche perchè, se ho perso i contatti con della gente da lungo tempo, dovrò pur aver avuto un ottimo motivo, no?

lunedì 22 giugno 2009

Dubbi

Riassumendo:

- Due settimane fa ho votato per le elezioni europee.
La lista alla quale ho dato il mio voto non ha superato lo sbarramento del 4%

- Sempre due settimane fa, ho votato per il rinnovo del consiglio provinciale.
Il candidato che ho scelto è stato battuto da quello dello schieramento opposto.

- Ieri sono andata a votare per il referendum.
Non è stato raggiunto il quorum perchè fosse valido.

Forse dovrei smettere.

Mi sta venendo il dubbio che io porti un po' sfiga.

domenica 21 giugno 2009

A proposito di pessimi inizi...

Oggi, 21 giugno, astronomicamente parlando, è il solstizio d'estate, ed è il giorno che viene indicato come l'inizio di quella che dovrebbe essere la stagione più calda dell'anno.

Si noti il dovrebbe nella precedente proposizione.

Tale "dovrebbe" non è stato inserito solo per sottolineare che, invece, questo, più che un inizio, sarebbe l'apice della stagione stessa, in quanto, a partire da domani, le giornate si accorceranno pian piano, scivolando inesorabilmente verso il gelo invernale, bensì anche per sottolineare che oggi, almeno nel primo mattino, la giornata, più che il solstizio d'estate ricordava vagamente l'autunno inoltrato.

Lo so, in queste ultime righe si può intravedere un lieve filo di pessimismo.

Il problema è che stavo aspettando da almeno un mese di poter andare questa mattina a fare una pattinata non competitiva sul circuito dell'autodromo di Monza e, dopo una settimana di caldo infernale, la stagione estiva incipiente mi ha fatto dono di un sabato pomeriggio di temporali che sono continuati per tutta la notte, fino ad arrivare la domenica mattina a dimezzare la temperatura e a lasciare dietro di sè un cielo coperto di nubi.

Inutile sottolineare che la pattinata è rimasta un'utopia, rimandata all'anno prossimo.

Per fortuna non seguo più i telegiornali da un pezzo.

Infatti, visto che ora è ufficialmente estate, i giornalisti e i meteorologi si sentiranno autorizzati a ricominciare a sfornare uno dei loro must dei telegiornali estivi (tra i quali si annoverano, tra gli altri, la prova costume e il grande esodo): l'emergenza afa.

Dopo una giornata come questa, vedendo un servizio così, rischierei di entrare nel televisore e sopprimere giornalista e meteorologo.

venerdì 19 giugno 2009

Scoperte scientifiche

Il secondo principio della termodinamica sostiene che il disordine dell'universo può solo aumentare, non diminuire.

OK, le definizioni ufficiali che si dovrebbero usare durante un esame universitario di fisica sono un pochino più tecniche, ma io ho già dato per quanto riguarda gli esami universitari di fisica, quindi mi permetto di utilizzare una definizione molto più pratica e comprensibile a chiunque.

Se consideriamo questo principio, dunque, ne possiamo dedurre che, quando cerchiamo di creare ordine in un qualsiasi punto dell'universo, ci deve essere un altro punto nel quale aumenta il disordine.

Ebbene, posso annunciare con orgoglio che io ho scoperto finalmente qual è questo punto.

Il tavolo della sala di casa mia.

Ora mi preparo per ricevere il Premio Nobel.

mercoledì 17 giugno 2009

Invidia

Uscendo di casa in questi giorni mi è capitato di osservare la presenza di ragazzini a piede libero in orario scolastico.

Probabilmente la scuola è finita da almeno una settimana, ma il pensiero non mi aveva nemmeno sfiorato prima.

Questa consapevolezza mi ha portato a ripensare quanto invece fosse diverso questo periodo dell'anno ai tempi in cui la scuola la frequentavo anche io.

Si può dire che fosse il periodo dell'anno che preferivo in assoluto...

...gli ultimi giorni di scuola, liberi ormai da interrogazioni e compiti in classe, passati letteralmente a scaldare il banco (so che molta gente passava così l'intero anno scolastico ma per me, irritante secchiona dalla prima elementare alla laurea, questo era un lusso concesso solo avendo ottenuto la consapevolezza di una pagella immacolata) e a fantasticare su tutto ciò che di bello si poteva fare in tre mesi lontani dalle aule...

...i primi giorni di vacanze, quando ci si poteva alzare alle dieci di mattina e i compiti da fare per settembre erano ancora un pensiero lontano...

...il tempo in più da passare con gli amici...

...il caldo e il sole che si potevano godere in ogni momento, liberi da tutti i doveri...

Devo ammetterlo: in questi giorni, osservando gli studentelli a piede libero, ho provato invidia.

Pura e semplice invidia.

Poi ho pensato alle riforme della Gelmini.

E, non so perchè, l'invidia per gli studenti è scomparsa all'improvviso.

martedì 16 giugno 2009

I colloqui nelle agenzie per il lavoro

Come ho dichirato nel post precedente, il mio attuale status lavorativo è uno di quelli più di moda negli ultimi mesi: disoccupata.

E, come ogni disoccupata che si rispetti, sono alla continua e infruttuosa ricerca di un qualunque lavoro rispettabile (vale a dire che non sono ancora così disperata da rivolgere i miei pensieri ad attività estremamente remunerative, ma al di fuori dei confini della legalità).

Purtroppo, per raggiungere l'agognato traguardo di un posto di lavoro, al giorno d'oggi si deve passare quasi sicuramente per uno step denominato colloquio presso un'agenzia di lavoro.

Infatti, pare che i colloqui diretti con le aziende siano diventati rari come i tartufi bianchi e le tigri del Bengala: se vuoi lavorare, devi passare prima per le forche caudine dell'interinale, poi, forse, se compi un sacrificio in onore della Dea Kalì, puoi sperare in un'assunzione degna di tal nome.

Ho perso il conto delle agenzie interinali che ho girato, ho smesso di cercare di ricordare i loro nomi improponibili e ormai so cosa mi aspetta ogni volta che varco una di quelle soglie.

Nonostante questo, non posso fare a meno di chiedermi se non sia possibile apportare qualche modifica alla prassi di colloquio, allo scopo di evitare inutili perdite di tempo, sia al mendicante lavoro, sia all'addetto dell'agenzia che ormai odia i mendicanti.

Il primo passo del colloquio è la compilazione di una scheda di dati, che porta via più tempo della lettura dell Rechrche di Proust.
E finchè devo scrivere dati come il mio codice fiscale, la mia disponibiltà di orario o di un mezzo di trasporto autonomo mi va bene: ma mi si spieghi perchè devo scrivere a mano le mie conosconze linguistiche e informatiche, i miei studi e le mie esperienze lavorative se queste sono già elencate in maggior dettaglio nel curriculum stampato che mi è stato detto di portare quando ho preso appuntamento per il colloquio.

Finalmente completata la stesura della scheda enciclopedica, si comincia con il colloquio vero e proprio.

Prima domanda dell'intervistatore: quali sono le sue esperienze professionali?

...

E quali vuoi che siano?
Non penserai mica che siano quelle elencate in dettaglio nel mio curriculum e che ho anche vergato a mano personalmente nella tua scheda?
Ma certo che no, quelle sono le esperienze lavorative della mia vicina di casa, è ovvio.
Io ho fatto la contorsionista al Circo Orfei e la collaudatrice di auto di Formula Uno, mica l'impiegata e la cameriera...

Il colloquio si conclude con la consegna del biglietto da visita dell'intervistatore (se mi ricordassi dove li ho messi tutti, probabilmente potrei compilarci un intero album di figurine Panini), nel quale si riporta il ruolo del suddetto, che di solito suona come un improbabile Account Manager o qualcosa di simile.

E ovviamente, l'immancabile promessa: ci sentiamo appena abbiamo di disponibile qualcosa adatto alle sue caratteristiche.

Delle due, l'una: o io ho delle caratteristiche talmente eccezionali da non essere adatta a nessun tipo di lavoro, oppure tutti quegli Account Managers con le loro schede enciclopediche mi hanno sempre presa per il culo.

In tutta questa inutile pantomima, si aggiunga che le agenzie per il lavoro sono di solito collocate nei centri delle città, in zone a traffico limitato o composte solo da sensi unici che ti mandano sempre in direzione opposta a quella che ti serve.

E, invaribilmente, lontane da qualsiasi parcheggio.

Se il colloquio presso un'agenzia di lavoro fosse esistito nel Medio Evo, Dante di sicuro l'avrebbe scelto come punizione in uno dei gironi dell'Inferno.

Per colpe estremamente gravi.

lunedì 15 giugno 2009

Riassumendo...

Siccome ancora non so bene da dove cominciare e questo è solo il mio secondo post in questo nuovo blog, ho pensato che potrei fare un breve riassunto dei miei ultimi mesi, nei quali un po' di novità si trovano.

Per evitare confusione e ripetizioni, direi di procedere con un approccio altamente scientifico: l'elenco punto per punto.

- Chiusura del mio vecchio blog: in realtà la chiusura definitiva è stata decisa nel momento in cui ho aperto questo nuovo blog, ma era da febbraio che non scrivevo più una riga in quello vecchio.
E questo, incredibile a dirsi, non dipendeva da un trasferimento dei miei interessi verso Facebook, come è successo per il 90% dei bloggers: a tutti quelli che mi propongono di entrare a far parte del social network del momento rispondo invariabilmente "sì, prima o poi lo faccio", con l'evidente intenzione di far cadere il discorso e le insistenze e la nulla intenzione di dare corso al proposito.

- Convivenza: ebbene sì, l'irrimediabilmente single Satine, alla perenne e vana caccia di un Christian qualunque, si è trasformata nell'accasata signora Potter.
Qualcuno si ricorderà infatti di qualche cenno nel mio vecchio blog ad un personaggio definito come l'Eroe...ecco, questo incosciente ha tanto insistito che non ho potuto far altro che cedere, anche perchè un altro personaggio tanto incosciente da volermi a tutti i costi avere in casa senza rendersi conto del guaio nel quale si stava cacciando, dove mai lo sarei riuscita a trovare?
Comunque, non preoccupatevi troppo: non ho messo la testa sufficientemente a posto per pensare ad un matrimonio con tutti i crismi, optando invece per una semplice e peccaminosa convivenza.

- Lavoro: il mio trasloco in altri lidi ha comportato l'abbandono del mio precedente lavoro per motivi logistici.
Infatti, fare ogni giorno circa 70 km all'andata e altrettanti al ritorno sulle tangenziali di Milano all'ora di punta avrebbe comportato, non solo costi probabilmente superiori allo stipendio mensile, ma anche un esaurimento nervoso nel giro di un paio di giorni.
Così, visti i rosei tempi nei quali stiamo vivendo, per ora (e speriamo non duri ancora troppo) mi trovo a fare la disoccupata o, se preferite, la casalinga disperata.

- Varie ed eventuali: il mio lavoro a mezzo punto si è arenato da molto tempo e, anche se talvolta penso di riprenderlo in mano, al pensiero ancora non sono seguiti i fatti.
La mia mitica Uno sta per porre fine alla sua onorata carriera per sopraggiunti limiti di età.
Ho tentato di iniziare a scrivere un libro, ma alla fine del primo capitolo mi sono resa conto che difetto di un elemento fondamentale per farlo: il talento.

Con tutto questo...eccomi di nuovo iniziare un'avventura da blogger.

Quanto durerà, quanto spesso scriverò, cosa succederà nel frattempo...

...beh, tutto questo è presto per dirlo.

Per ora, mi godo il momento di questa inaugurazione.

domenica 14 giugno 2009

Ricominciamo

In principio fui Luthien...

Poi divenni Satine...

E ora sono Ginny...

Per ritrovare la voglia di scrivere forse non c'è niente di meglio che ricominciare da zero.

Verifichiamo se è vero.