sabato 25 luglio 2009

Assenza giustificata

Mi rendo conto di essere sparita da un po' di giorni, ma ho un'ottima scusante: devo riprendermi da un attacco di acuta depressione.

Infatti, non ho nemmeno fatto in tempo a confessare la mia nuova, insana passione per la versione tedesca di Tempesta d'amore, che ho dovuto smettere di guardarla.

Il motivo?

L'orario di programmazione casalinga-disperata-style, ovvero tra le 15.15 e le 16, con una precisione maniacale che solo i tedeschi possiedono.

Purtroppo, ad un simile orario, ora sono in ufficio, perchè da martedì scorso ho trovato ufficialmente un lavoro dopo quasi quattro mesi di ferie non programmate (leggasi anche: disoccupazione).

E qui si pone un altro motivo che accentua il mio problema depressivo: il tag di cui questo post fa parte, infatti, era stato creato appositamente per documentare l'assurda odissea giornaliera della ricerca di un lavoro, e invece ora si ritrova morto praticamente neonato.

Vabbè, mi consolo pensando che la soap tedesca, volendo, la potrei vedere anche nei video che il sito del canale televisivo pubblica giornalmente su internet, anche se, devo ammettere, spero di non cadere in un simile tunnel, perchè sarebbe davvero troppo perfino per me.

Mi dispiace di più per il mio tag Work in Progress.

Pazienza, lo tengo in stand-by.

Hai visto mai che non mi rinnovino il lunghissimo contratto di un mese e mezzo che mi hanno fatto, posso sempre ricominciare a scriverci a settembre.

domenica 19 luglio 2009

Le confessioni di una soapaholic

Ogni promessa è debito.

Eccomi quindi, in questa domenica di (forse) estate, mentre non ho un cazzo da fare (o, costruendo meglio la frase: non ho voglia di fare un cazzo), a raccontarvi come nacque l'ultima delle mie perversioni.

A mia parziale giustificazione potrei dire che, almeno inizialmente, non è stata colpa mia.

Infatti, ho cominciato a seguire Tempesta d'Amore lo scorso anno per colpa di mamma Molly.

Spiegazione.

Ad aprile dell'anno scorso ho cambiato lavoro: chi seguiva il mio vecchio blog sa già tutto (sempre che se lo ricordi), agli altri dico che sono passata dagli improponibili orari lavorativi di un'addetta di un cinema multiplex (sere e weekend, principalmente) ai normali orari di una qualsiasi impiegata d'ufficio (8.30 - 17.30), ritrovandomi quindi a casa durante l'ora di cena, cosa che, nei precedenti quattro anni, capitava forse una volta al mese (ma anche meno).
E proprio durante l'ora di cena, mia mamma aveva iniziato da qualche tempo a seguire questa soap opera tedesca (per la precisione, bavarese) attirata dalle fugaci visioni di ameni paesaggi montani che passavano tra una scena e l'altra.
Potete immaginare la mia prima reazione: già la soap non è quello che si potrebbe definire un programma di alto livello culturale, in più non riuscivo nemmeno ad immaginare i compassati, precisi e freddi germanici alle prese con le passioni sentimentali struggenti e melense che sono le fondamenta di ogni soap.
Vista la mia passata esperienza in materia di soap opera (cinque o sei anni nel tunnel di Vivere, dal quale ero uscita da poco), avrei dovuto sapere come sarebbe andata a finire.
Il tempo di capire le parentele, le relazioni, chi stava con chi, chi si era lasciato, chi si era ritrovato, chi si era ripassato quello e chi quell'altro, ed ecco fatto: forse un mese, forse anche meno, ed ero già inesorabilmente nel vortice, senza speranza di uscita.

Fin qui, però, tutto sommato, si tratterebbe di un peccato veniale: in fondo, tutti abbiamo i nostri guilty pleasures, ed è probabilmente meglio guardare Tempesta d'Amore, che non Studio Aperto.

Non fosse che, nella mia nuova accogliente magione dove da qualche mese dimoro, è presente un decoder che permette di vedere i canali via satellite da tutto il mondo.

E cosa sono andata a cercare?

Magari qualche importante canale di news, che mi tenesse aggiornata sull'attualità, qualche canale di approfondimenti culturali, qualche interessante canale tematico dedicato a documentari storici?

Figuriamoci: ho trovato il canale tedesco che trasmette la famigerata soap in Germania (per chi fosse interessato ad approfondire si veda il sito ufficiale di Sturm der Liebe).

All'inizio non ci ho pensato nemmeno, vista la mia simpatia per una lingua che ho studiato per cinque anni al liceo e ho cercato di dimenticare in molto meno tempo finita la scuola.

La scorsa settimana, però, mi sono imbattuta in una puntata, e non ho potuto fare a meno di fermarmi a vedere cosa succedeva, meravigliandomi tra l'altro che le mie scarse conoscenze di tedesco mi fossero sufficienti per capire a grandi linee l'andamento della storia.
E scoprendo, con un centinaio di puntate di anticipo rispetto a quelle trasmesse in Italia, che si era arrivati ad un punto cruciale e molto più interessante di quello al quale eravamo arrivati qui.

E questa scoperta è stata la mia fine.

mercoledì 15 luglio 2009

Preferenze

Eppure era una giornata così normale.

Me ne stavo tranquilla al computer, cercando il video della puntata di ieri di Tempesta d'Amore in tedesco che purtroppo avevo perso.

- Inciso. Giuro che prima o poi confesserò tutto su questa mia incomprensibile perversione. Fine inciso -

Dicevo, ero lì che guardavo tranquilla, quando mi sono fatta prendere da scrupoli di coscienza.
Mi sono detta: ma è possibile che, a trent'anni suonati, veleggianti rapidamente verso i trentuno, passi il mio tempo guardando un soap opera bavarese in lingua originale, invece che tenermi informata su ciò che accade nel mondo?

Presa dal rimorso, non ho potuto fare altro che aprire un sito di un giornale on-line per aggiornarmi sugli importanti avvenimenti che tengono banco nel mondo reale.

E mi sono imbattuta in quest'articolo.

Ecco, io credo che non ci sarebbe nemmeno bisogno di commentare, ma forse ci sarebbe bisogno di spiegare a questo "signore" (si fa per dire) che in un Paese normale probabilmente starebbe in galera e che la gente onesta quei soldi lì se li sogna di notte.
Se proprio gli fanno schifo, potrebbe darli a me che sono disoccupata, o a un ricercatore che va avanti a contratti di un mese per quella cifra, o ancora ad un operaio padre di famiglia con mutuo sulle spalle che è in cassa integrazione o magari ha addirittura perso il posto.

E mi fermo qui, altrimenti rischio la chisura del blog per abuso di parolacce e insulti.

Sapete cosa vi dico?

Che se questa è la realtà sulla quale dobbiamo tenerci aggiornati, torno a guardare la mia soap opera tedesca.

Perchè, per quanto possa essere stronza e cattiva all'ennesima potenza, vi garantisco che preferisco infinitamente Barbara Von Heidenberg a Clemente Mastella.

domenica 12 luglio 2009

La strage degli innocenti

Dovrei scrivere qualcosa, visto che da un po' di giorni sono assente da qui e potrei rischiare di far morire questo blog molto più velocemtne del vecchio.

Il problema è che ho la testa completamente vuota.

Non che di solito ci sia granchè, visto che il mio unico neurone sopravvissuto alla selezione naturale passa la sua vita su un atollo polinesiano.

Solo che oggi mi sa che si sente proprio l'eco nella scatola cranica.

Forse svuoto la testa di proposito, per non pensare all'efferato delitto consumatosi sul balcone di casa questo pomeriggio: la potatura delle mie meravigliose cascate di petunie (anzi, per essere precisi, di surfinie).

L'Eroe, infatti, ha scoperto su internet che, se si ranzano senza pietà le piante a metà luglio, in piena fioritura, poi continueranno a rifiorire fino ad ottobre e magari ricresceranno anche l'anno prossimo.

E così oggi si è compiuta la tragedia: la strage di innocenti rametti, spesso fioriti, talvolta con boccioli.

Spero almeno che il massacro porti i risultati sperati.

Altrimenti, la prossima volta che mi ritroverò in veste di parrucchiera con in mano la chioma dell'Eroe, farò fare ai capelli la stessa fine dei boccioli delle surfinie.

mercoledì 8 luglio 2009

Quando si dice: che mattone, questo libro!

Ho deciso di dare a questo blog una svolta più seria ed impegnata, con uno sguardo al mondo che ci circonda e all'attualità: non si può continuare a ignorare tutto quello che succede intorno a noi, lasciando la testa vagare tra le nuvole e le torri del castello di Hogwarts...

...oh, a proposito, mercoledì esce il sesto film della saga di Harry Potter, ho già prenotato i biglietti (purtroppo per venerdì) nel cinema più figo della zona!

Scusate, una lieve ricaduta.

Dicevo, torniamo all'attualità e occupiamoci di questioni più importanti, come ad esempio il vertice del G8 che si sta svolgendo a L'Aquila.

La notizia più importante dell'incontro è certamente questa: a tutti i leader presenti è stato regalato un libro su Antonio Canova e la bellezza.

La copertina di tale libro è in marmo di Carrara, per un peso totale di 24 Kg a volume.

Non proprio pratico da mettere in borsa e leggere durante gli spostamenti in metropolitana.

Spero che l'anno prossimo si possa trovare in edizione economica superpocket, magari con la copertina in laminato Ikea simil-pietra effetto marmo, così lo compro anche io.

martedì 7 luglio 2009

I mirabolanti progressi della scienza moderna

Curiosando qua e là nella rete alla ricerca di una qualche fonte di ispirazione per scrivere, mi sono imbattuta in un articolo della sezione scienze sulla versione online di un noto quotidiano.

Vi si menzionava una ricerca, effettuata da uno scienziato svedese e da una professoressa danese, che mostrava che i maschi fighi si riproducono più difficilmente e sono pessimi papà.
Certo, nell'articolo era scritto tutto in maniera più dettagliata e con una terminologia un filino più scientifica (ma nemmeno così tanto), però ho cercato di riassumere la cosa nel modo più efficace.

Su questo studio mi sono sorte alcune perplessità.

La prima riguarda la minor riproduttività dei maschi fighi: non è affatto detto che sia uno svantaggio.
Immaginate infatti di dire ad una giovin fanciulla: puoi scegliere se fare sesso con Brad Pitt o con Calderoli, però nel caso di Brad Pitt hai meno possibilità di restare incinta.
Ecco, non credo sia necessario aggiungere altro.

La seconda perplessità è data dal fatto che lo studio è stato effettuato sugli scarafaggi e non sugli uomini.

Ora, io sono d'accordo nel dire che, in molti casi, vi siano affinità enormi tra i maschi umani e i maschi scarafaggi, anzi, talora gli scarafaggi possono risultare infinitamente più gradevoli.

Quello che proprio vorrei cercare di capire è: ma quali sono le caratteristiche che distinguono uno scarafaggio figo da uno brutto?
Lo scarafaggio figo mette per caso il gel sulle antenne, ha le ali marchiate D&G e usa come dopobarba quello per l'uomo (o meglio, lo scarafaggio) che non deve chiedere mai?
L'altro invece si mette le dita nel naso e puzza di fogna?

E, ammeso e non concesso di aver distinto i due scarafaggi (anche dal fatto che quello sfigato porta i calzini bianchi), come fai a capire che uno è un bravo papà e l'altro no?
Forse lo scarafaggio figo è un cattivo papà perchè fa tardi tutte le notti in discoteca a rimorchiare scarafagge, mentre l'altro, che tanto non rimorchierebbe nemmeno una blatta, sta a casa a cantare la ninna nanna agli scarafaggini.

Comunque sia, bisogna considerare che, tutto sommato, esistono studi per appurare se i picchi soffrano o meno di mal di testa o quale sia il ruolo degli armadilli nello spostamento dei reperti archeologici in un sito di scavo (rispettivamente, Premio Ig-Nobel per l'Ornitologia 2006 e per l'Archeologia 2008).

Quindi, evitiamo di puntualizzare sui dettagli.

E ricordiamoci sempre che, in caso di desiderio di maternità, è meglio evitare gli scarafaggi biondi con gli occhi azzurri.

lunedì 6 luglio 2009

Constatazioni

Oggi non sono andata a Orio Center a fare shopping come avevo progettato.

Ho preferito rimanere a casa perchè avevo un mucchio di roba da stirare, un po' di mestieri da fare e un sacco di cazzate sparse per tutto l'appartamento alle quali trovare un posto.

Mi sa che sto invecchiando.

domenica 5 luglio 2009

Sport su misura

Non sono mai stata una grande sportiva.

Almeno, non al livello di Roger Federer che oggi ha battuto il record degli Slam vinti (che era di Pete Sampras) in una finale maratona a Wimbledon.

Io mi stanco a giocare una partita su tre games (neanche tre set) a tennis con la Wii.

Diciamo che non posso ambire nemmeno a vincere una tappa al Tour de France.

Visto che, dopo una decennio abbondante di inattività, ho ripreso la bici lo scorso anno e mi sono arenata sul primo accenno di salita, che aveva giusto un filo meno di pendenza della Pianura Padana.

Oggi, però, ho avuto un'illuminazione.

Esiste lo sport fatto su misura per me.

Purtroppo, l'ho scoperto troppo tardi.

Ieri, infatti, si è corsa a Milano la maratona sui tacchi a spillo.

Sono rimasta un po' delusa quando ho scoperto che la cosiddetta "maratona" corrispondeva a 80 metri di percorso lungo corso Garibaldi.

80 metri?

Se solo contiamo tutti i percorsi che ho fatto sui tacchi a spillo dai parcheggi ai corrispondenti locali o cinema di turno, posso considerarmi campionessa olimpica.

Sulla distanza della maratona classica.

sabato 4 luglio 2009

Sobrietà e risparmio

Quando una persona ha forza di volontà, può fare tutto.

E io ce l'ho.

Oggi, infatti, sono iniziati finalmente i saldi estivi, eppure io non ho svaligiato l'Orio Center (nè alcun altro centro commerciale) portando a casa camionate di vestiti, scarpe e borse.

Nossignori!

Io questa mattina sono andata a comperare il pane, poi al supermercato a fare un po' di spesa.
Questo pomeriggio ho riposato un po' e poi sono andata con l'Eroe a far volare l'aquilone che abbiamo preso con i punti di una catena di negozi di elettrodomestici.

Nel mezzo ho cucinato, fatto un po' di mestieri, giocato con la fedelissima Nintendo DS e ora sono qui a scrivere.

Brava, vero?

Una sobria risparmiatrice ormai con la testa sulle spalle.

...

...

...ok, ho comprato un vestito, va bene?

Sembrava uno di quelli che portavo da piccola, colorato, di cotone, con le spalline sottili e la parte elasticizzata sul corpetto...credevo di poter tornare bambina, indossando un vestito come quello, quindi ho un'attenuante, ecco.

...

...

...uffa, lo ammetto: oggi non sono andata perchè secondo me c'era troppo casino ovunque e ho già in programma di andare a Orio Center lunedì.

Siete soddisfatti adesso che confessato tutto?

Tanto alla faccenda della ragazza sobria, risparmiatrice e con la testa sulle spalle non ci avrebbe creduto nemmeno uno dei miei peluches.

venerdì 3 luglio 2009

Lavatrice for Dummies

Eccoci dunque giunti, amici ma soprattutto amiche, alla prima puntata della Guida Completa per la perfetta Casalinga del III Millennio.

Come potete constatare dal titolo, oggi impareremo, nel modo più semplice possibile, come utilizzare la lavatrice in modo corretto: infatti dovete sapere, e mi rivolgo soprattutto ai maschietti, che il suo uso non è quello di conservare la birra ghiacciata, come una recente pubblicità farebbe intendere.

Finchè si rimane confinati nello status di "figli", si è convinti che in casa esista un oggetto che non sfigurerebbe a Hogwarts: il contenitore per la biancheria sporca.
Infatti, dopo aver posto in esso mutande, calzini e tutto ciò che emana un odore troppo intenso per rimanere nel mucchio selvaggio di abiti presente in camera da letto, è sufficiente aspettare qualche giorno per ritrovarsi gli stessi oggetti di nuovo a posto nei rispettivi armadi, e non come prima, ma puliti, profumati e stirati.
Purtroppo dovrò deludere molti di voi: è ben difficile che nella quasi totalità delle case babbane vi sia un oggetto così straordinariamente magico.
In realtà, il percorso tra il suddetto contenitore e l'armadio passa attraverso diversi stadi messi in atto solitamente dalla mamma.

Il primo di questi stadi è quello del lavaggio.

Fortunatamente, a differenza delle nostre nonne che si recavano alla fontana più vicina, noi possiamo delegare il compito ad un utile elettrodomestico: la lavatrice.

L'unico problema rimasto è quello di imparare ad utilizzarla.

Ed eccoci giunti, dopo questa breve e doverosa introduzione, alla nostra prima lezione:

Come utilizzare in modo corretto la lavatrice

- Disimballatela: sembra stupido, ma è molto difficile infilarci i panni sporchi quando è avvolta da tonnellate di plastica e polistirolo
- Attaccatela al tubo dell'acqua e alla corrente: cioè, trovate qualcuno che lo sappia fare. Alla peggio chiamate l'idraulico
- Prendete il libretto di istruzioni: attenzione, ho detto prendete e non leggete. Infatti, i libretti di istruzioni degli elettrodomestici sono fra le letture più noiosamente intollerabili del pianeta, seconde solo alle poesie di Sandro Bondi.
Basta cercare la pagina contenente tutti i simbolini che ci sono anche sui pulsanti della lavatrice.
Il resto è tranquillamente evitabile
- Scegliete i programmi approprati: di solito, almeno nelle lavatrici moderne, ce ne sono una cinquantina. Ne bastano due: uno per i bianchi (programma per capi resistenti a 30 o 40 gradi) e uno per i colorati (programma per capi misti a freddo).
Il resto è roba per esperti e a noi non ne potrebbe fregare di meno
- Dividete il bucato: lo so, oggi sono in commercio detersivi e cartoncini che permettono di lavare tutto insieme evitando comunque di far diventare fuxia le lenzuola bianche e verde smeraldo le mutande da uomo. Solo che, finchè vengono pubblicizzati da quella cretina che ride dicendo che lei fa tutto insieme e gioca alla roulette per indovinare che colore uscirà, io mi rifiuterò di usarli.
Quindi, dicevo, dividete il bucato: bianchi da una parte (non dovrebbe essere difficile distinguerli, a meno di casi estremi di daltonismo) e colorati dall'altra, possibilmente dividendo quelli scuri (blu, nero, marrone ecc) da quelli chiari e accertandosi che nessun colore stinga. Nel dubbio, lavare separatamente da tutto il resto
- Mettete il detersivo: se non sapete come districarvi tra le varie vaschette che dovrebbero contenerlo e non avete idea di quanto ammorbidente si debba mettere e a che punto del lavaggio, puntate sui detersivi due in uno, possibilmente liquidi, con tanto di pallina da mettere nel cestello. Impossibile sbagliare.
- Chiudete lo sportello: con i panni e il detersivo dentro la lavatrice, altrimenti è inutile.
- Aprite il rubinetto dell'acqua: è come quello della vasca da bagno, solo che di solito c'è solo per acqua fredda ed è dietro la lavatrice.
- Pigiate il bottone di accensione: l'avete trovato nei disegnini sul libretto di istruzioni.
- Aspettate che il ciclo sia finito: cioè, quando la lavatrice ha smesso di sbatacchiare e far rumore
- Finito il ciclo, spegnete la lavatrice e chiudete il rubinetto dell'acqua: questa seconda operazione non è indispensabile, ma è utile per evitare possibili alluvioni nelle case dei vicini.
- Estraete i panni dalla lavatrice: mettendoli in un contenitore pulito, altrimenti sarà stato tutto inutile
- Stendete

Ops, quest'ultima operazione è già al di fuori dell'argomento.

Meglio non sovraccaricare e rimandare alla prossima puntata.

A presto, vostra

Housewife Ginny

giovedì 2 luglio 2009

Soddisfazioni

Indubbiamente è una soddisfazione.

Non capita di certo a tutti, in particolare ben difficilmente capita con un piccolo blog neonato e sconosciuto.

Eppure è successo.

A me!

Con questo blog!

Nelle varie statistiche che osservo, posso anche sapere quante visite questo posto riceve tramite i motori di ricerca e con quali chiavi è stato trovato.

Ebbene, ho scoperto una chiave per la quale, tramite Google, il mio blog è il primo link suggerito, cioè quello probabilmente più conforme alla ricerca che l'utente ha svolto.

Il primo link suggerito da Google!
Cioè, mica il motore di ricerca di AmicidegliAcari.com: no, dico, stiamo parlando di Google!

E' straordinario!

Come?

Volete sapere qual è la chiave di ricerca?

Beh...

....sarebbe...

...questa...


Va beh, non si può pretendere tutto dalla vita, no?

mercoledì 1 luglio 2009

Confusione meteorologica

Considerando che, a dispetto del calendario che indica l'inizio del mese di luglio, piove ogni sera e a quest'ora è meglio chiudere le finestre perchè fa freddo...

...mi domando se per caso non debba scusarmi con i commercianti di cui parlavo nel post precedente.

E andare a comprare gli stivali neri, visto che i miei sono ormai allo stremo delle forze.