domenica 13 settembre 2009

Il volto della Pace

Riemergo dagli abissi della non voglia di scrivere per parlare di un fatto che mi ha colpito.

Ieri stavo stranamente girellando nei canali televisivi, quando mi sono imbattuta nella trasmissione su Rai Uno, in diretta dal Duomo di Milano, dei funerali di stato di Mike Bongiorno.

Certo, non posso negare che la notizia della sua morte in un certo qual modo mi avesse colpito: in fondo, da sempre siamo tutti abituati a vederlo in televisione e fa strano pensare che non sarà più così.

Però, tutto il can can mediatico che è seguito alla sua morte, funerali di stato trasmessi in diretta compresi, mi sembra un tantino un'esagerazione.

Soprattutto se si considera che un'altra morte, avvenuta circa una settimana prima, è praticamente passata inosservata sui media nazionali.

Sto parlando della morte di Teresa Sarti.

Brevemente, per chi non sapesse di chi si tratta, vi dirò solo che, nel 1994, con il marito Gino Strada, fondò Emergency, un'associazione no-profit che si occupa delle vittime delle guerre in tutto il mondo.

Ecco, senza nulla togliere a Mike Bongiorno, io credo che Teresa Sarti avrebbe meritato molto di più l'unanime cordoglio della nazione e i funerali di stato.

Forse, però, non avrebbe voluto niente di tutto questo, perchè nella sua vita non si è certo occupata dei riflettori o della gloria personale.

E non meritava le false lacrime di gente che sarebbe andata ai suoi funerali solo per mettersi in mostra, senza nemmeno sapere quello che fa ogni giorno l'associazione di cui la signora Strada era presidente.

Meglio il ricordo sincero e commosso di chi l'ha conosciuta, come quello che le ha dedicato uno dei più caustici vignettisti italiani, che, per una volta, con una sua vignetta, invece di farmi fare una cinica risata, mi ha fatto venire un nodo alla gola.

La vignetta la pubblico qui, per chi non avesse avuto la fortuna di vederla e in omaggio a Teresa, una persona che tutti dovremmo ringraziare per l'esempio che ci ha dato e senza la quale ora il mondo è sicuramente più povero.



2 commenti:

  1. Ho fatto la tua stessa riflessione, funerali di stato per un presentatore e poche righe in cronaca (e il quasi unanime silenzio della televisione) per una donna che ha dato così tanto, per una persona che potrebbe davvero farci sentire fieri di essere italiani.
    Oggi conta solo apparire o forse allo stato e ai suoi funerali si è semplicemente sostitutita la Fininvest.

    Ho tanta voglia di piangere, ti ringrazio per aver condiviso le tue riflessioni.

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  2. In più, abbiamo il simpatico risultato che ci ritroveremo un Funerale di Stato per ogni nullità televisiva o reale.

    Ve li immaginate Premier e Ministro degli Interni ai funerali di Taricone?

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