martedì 7 luglio 2009

I mirabolanti progressi della scienza moderna

Curiosando qua e là nella rete alla ricerca di una qualche fonte di ispirazione per scrivere, mi sono imbattuta in un articolo della sezione scienze sulla versione online di un noto quotidiano.

Vi si menzionava una ricerca, effettuata da uno scienziato svedese e da una professoressa danese, che mostrava che i maschi fighi si riproducono più difficilmente e sono pessimi papà.
Certo, nell'articolo era scritto tutto in maniera più dettagliata e con una terminologia un filino più scientifica (ma nemmeno così tanto), però ho cercato di riassumere la cosa nel modo più efficace.

Su questo studio mi sono sorte alcune perplessità.

La prima riguarda la minor riproduttività dei maschi fighi: non è affatto detto che sia uno svantaggio.
Immaginate infatti di dire ad una giovin fanciulla: puoi scegliere se fare sesso con Brad Pitt o con Calderoli, però nel caso di Brad Pitt hai meno possibilità di restare incinta.
Ecco, non credo sia necessario aggiungere altro.

La seconda perplessità è data dal fatto che lo studio è stato effettuato sugli scarafaggi e non sugli uomini.

Ora, io sono d'accordo nel dire che, in molti casi, vi siano affinità enormi tra i maschi umani e i maschi scarafaggi, anzi, talora gli scarafaggi possono risultare infinitamente più gradevoli.

Quello che proprio vorrei cercare di capire è: ma quali sono le caratteristiche che distinguono uno scarafaggio figo da uno brutto?
Lo scarafaggio figo mette per caso il gel sulle antenne, ha le ali marchiate D&G e usa come dopobarba quello per l'uomo (o meglio, lo scarafaggio) che non deve chiedere mai?
L'altro invece si mette le dita nel naso e puzza di fogna?

E, ammeso e non concesso di aver distinto i due scarafaggi (anche dal fatto che quello sfigato porta i calzini bianchi), come fai a capire che uno è un bravo papà e l'altro no?
Forse lo scarafaggio figo è un cattivo papà perchè fa tardi tutte le notti in discoteca a rimorchiare scarafagge, mentre l'altro, che tanto non rimorchierebbe nemmeno una blatta, sta a casa a cantare la ninna nanna agli scarafaggini.

Comunque sia, bisogna considerare che, tutto sommato, esistono studi per appurare se i picchi soffrano o meno di mal di testa o quale sia il ruolo degli armadilli nello spostamento dei reperti archeologici in un sito di scavo (rispettivamente, Premio Ig-Nobel per l'Ornitologia 2006 e per l'Archeologia 2008).

Quindi, evitiamo di puntualizzare sui dettagli.

E ricordiamoci sempre che, in caso di desiderio di maternità, è meglio evitare gli scarafaggi biondi con gli occhi azzurri.

4 commenti:

  1. ahahaha...come al solito la tua piccante ironia mi rallegra la giornata...riguardo all'argomento chiave, c'è da dire che per fortuna ci sono degli studiosi impegnati in tali dilemmi...in caso contrario penso il mondo sarebbe andato già a rotoli...ahhhhhh poveri noi!!

    RispondiElimina
  2. Eh, sì, il mondo sarebbe già andato a rotoli. Se però i rotoli fossero di carta igienica, mi sa che ne avremmo un gran bisogno, perchè siamo sempre più nella m.....;)

    RispondiElimina
  3. l'importante è che lo scarafaggio abbia la riga in mezzo! ;)

    RispondiElimina
  4. Eh, no: se ha la riga in mezzo allora è fighissimo e va evitato in caso di necessità di procreazione. Va bene giusto per un'avventura. :P

    RispondiElimina