martedì 30 giugno 2009

Anticipazioni

Ho un problema di sfasamento temporale.

O meglio, o ce l'ho io, oppure ce l'hanno i negozianti, almeno alcuni.

Spiegazione.

Da shoppingatrice professionista, sono solitamente ben informata sulle date più importanti dell'anno, ovvero l'inizio delle stagioni dei saldi.
In questo caso, dei saldi estivi 2009, che, nella mia regione, si inaugurano come da tradizione il primo sabato di luglio, nella fattispecie il 4 prossimo venturo.

Da alcuni anni a questa parte mi ero anche ormai abituata a veder spuntare, nella maggior parte dei negozi, un paio di settimane dopo questa fatidica data, le anticipazioni della collezione autunno-inverno: o meglio, evitavo di farci caso, perchè vedere giacche modello "conquista del Polo Nord" e maglioni ottenuti direttamente dal vello delle pecore a metà luglio mi causava non pochi scompensi emotivi.

Quest'anno, però, è stata l'apoteosi ed è capitata durante una delle mie ricognizioni pre-saldistiche (visite ai centri commerciali poco prima dei saldi per individuare i primi bersagli da cercare il fatidico giorno), a una settimana dall'inizio dei saldi: la vetrina di un negozio completamente addobbata con giacche e stivali di pelle nera, gonne di velluto e maglioni di cachemere e la scritta: anticipazioni inverno 2009-10.

A questo punto, l'unico pensiero che mi rimane è: non vedo l'ora che sia settmebre.

Così potrò acquistare il costume da bagno e il pareo per le vacanze.

Dell'estate 2010.

lunedì 29 giugno 2009

Una nuova carriera alle porte!

Non sono mai stata capace di prendermi cura dei miei capelli.

Non nel senso che non li lavo, intendiamoci: anzi, probabilmente li lavo anche troppo, ma preferisco evitare di doverli strizzare e ricavarci l'olio per il motore della macchina.

Non me ne so prendere cura nel senso che non ho dimestichezza con tutti quegli aggeggi inventati per stirare, arricciare, piegare o acconciare la preziosa chioma.

Il destino benevolo, però, ha fatto sì che io fossi dotata di una semplice capigliatura spaghettiforme, di quelle che, per quanto impegno ci si possa mettere, non si possono obbligare a cambiare la loro natura.

Quindi, per quanto mi riguarda, è sufficiente tenere i capelli abbastanza lunghi da evitare di dover forgiare una qualsiasi piega che non sia la fluente e informe cascata.

La mia unica incombenza è quella di pettinarli regolarmente, per evitare la formazione di pericolosi nidi di rondine.
Per il resto, durante i periodi di caldo, posso tranquillamente mandare in vacanza il phon, tanto il fatto di asciugare all'aria non li porta ad assumere alcuna caratteristica diversa dal solito.

Ecco perchè questa mattina, quando il mio Eroe ha desiderato che gli spuntassi la chioma che, per lui, aveva raggiunto lunghezze insopportabili, mi sono sentita in dovere di metterlo in guardia sui possibili danni che avrei potuto fare cimentandomi in un'impresa inedita come quella di parrucchiera di fiducia.

Incurante del pericolo, ma soprattutto conscio di avere davanti a sè una settimana di ferie per far ricrescere i capelli in caso di catastrofe naturale, l'Eroe ha posto la sua testa e un paio di foribici nelle mie mani e mi ha lasciato carta bianca, probabilmente ripassando mentalmente la sua collezione di cappellini che gli avrebbero permesso di uscire di casa comunque.

E così, armata solo del mio estro artistico, mi sono cimentata nell'impresa e, non so se per fortuna con la C maiuscola o se per talento (molto) nascosto, il risultato non è stato l'attesa ecatombe, ma ha perfino passato l'esame della suocera, che di solito sui capelli del figlio è incontentabile.

A questo punto, si è imposta una riflessione.

Cioè, non so se rendo l'idea, ma io da tre mesi cerco lavoro, spedisco curricula anche per i posti più impensati e non vengo presa in considerazione nemmeno per fare la cassiera al supermercato o per lavorare di nuovo in un cinema.

Potrei intraprendere una nuova, inedita carriera, alla quale non avevo mai pensato: la parrucchiera.

L'unico problema è che un'oretta abbondante per spuntare un paio di centimetri di capelli, forse, è un po' troppo.

Specie se si è fatto tutto tagliando a caso e cercando di rimediare, sempre a caso, nei punti in cui si notavano preoccupanti scalini.

domenica 28 giugno 2009

Eventi

Eletta ieri sera Miss Italia nel Mondo 2009, ovvero la più gnocca fra ragazze di origini italiane che vivono però all'estero.

Sempre ieri, la Padania batte il Kurdistan nella finale della Viva World Cup e si porta a casa il secondo titolo consecutivo.

Miss Ellie, un cane di razza chinese crested nudo, vince in California il titolo di Cane più Brutto del Mondo. Anche questo è accaduto ieri.

Praticamente, una giornata che verrà ricordata nei libri di storia.


venerdì 26 giugno 2009

Dolci ricordi

E' stato inutile, non ho resistito.

Ero andata a fare la spesa con le migliori intenzioni, ovvero comprare solo ciò che mi serviva e che avevo preventivato ed evitare tutte le cazzate che si potessero porre tentatrici sul mio cammino.

Vana speranza.

Erano lì, così in bella vista.

Saranno passati almeno quindici anni dall'ultima volta, forse anche venti.

Era la mia infanzia che mi chiamava.

La mia mano si è mossa da sola verso l'espositore, niente poteva bloccarla, di certo non il mio povero neurone rattoppato.

Non siate però così severi nel giudicarmi.

Se siete cresciuti negli anni '80, mi potete comprendere perfettamente e assolvere, perchè voi avreste fatto lo stesso.

Non sareste riusciti a resistere...

A LORO!!!!!

mercoledì 24 giugno 2009

La Rubrica di Ginny

Nella mia precedente vita di blogger ero titolare della rubrica meno seguita della rete, nella quale, grazie alla mia sconfinata saggezza, dispensavo i consigli più disparati sugli argomenti di profonda riflessione che la vita ci offre, come i regali di Natale, le scuse per mandarlo in bianco e lo shopping.

Ora, poichè ormai ho dato utilissime direttive su ogni campo dello scibile umano, vorrei proporre una rubrica che si occupi di faccende molto più terrene e più consone alla mia professione di casalinga disperata: le faccende domestiche, appunto.

Quindi, inauguriamo la rubrica di Ginny, ovvero...

...La Guida Completa per la Perfetta Casalinga del III Millennio.

Andremo a disquisire di ogni argomento riguardante la casalingaggine, dalla stiratura delle tende alla cottura dell'arrosto, dal funzionamento della lavatrice al modo migliore per togliere il calcare dalle superfici del bagno.

Il tutto nel linguaggio più semplice e comprensibile a chiunque e con lo scopo di rendere più leggera la faticosa attività domestica.

Non perdetevi dunque le puntate che verranno, prossimamente su questo blog, e anche voi potrete vantare un bidet tirato a lucido!

Per ora, come prima puntata, anzi, come sorta di introduzione, vi svelo il vero segreto per evitare tutta la fatica dei lavori domestici:

Restate a vivere con i genitori il più a lungo possibile.

A prestissimo, vostra

Housewife Ginny

martedì 23 giugno 2009

Del perchè non mi sono mai iscritta a Facebook

Direi che, dopo un annetto circa, è giunto il momento di fare outing.

No, non pensate a scabrosi segreti inconfessati e inconfessabili: non sono andata al cinema a Natale a vedere l'ultima boiata di De Sica & co.

Oggi voglio finalmente spiegare come mai, nonostante le richieste che mi sono giunte da ogni dove, nonostante tutti gli inviti che mi hanno raggiunta al mio indirizzo e-mail, anche da parte di persone che non ho la più pallida idea di chi siano, nonostante le mie infinite (ma vaghe) promesse, non mi sono mai iscritta a Facebook.

Sappiate che tutte le argomentazioni che mi sono state portate come prove dell'indispensabilità e della bellezza di questa esperienza sono state dalla sottoscritta soppesate accuratamente.

E le conclusioni alle quali sono giunta mi hanno portata a pensare che posso sopravvivere anche senza un account su Facebook.

A qualcuno potrà sembrare assurdo, ma è la pura e semplice verità.

La prima argomentazione a favore dell'iscrizione da parte dei Facebook-maniaci recita che è un modo per tenersi in contatto con i propri amici.

Devo dire che è una cosa della quale sentivo il bisogno, infatti, ogni volta che devo parlare con uno di loro, mi vedo costretta a ricorrere ai segnali di fumo o ai piccioni viaggiatori.

Quando ero adolescente, negli ormai remotissimi anni Novanta, l'unico mezzo per comunicare con gli amici era il telefono fisso della propria abitazione.

Qualche volta, specie agli amici più lontani, ci si azzardava anche a scrivere una lettera.
Per i lettori più giovani, spiegherò che una lettera è simile ad un'e-mail, solo che si scrive su un foglio con una penna (come i compiti in classe), si mette in una busta (quella cosa che regala la nonna a Natale con dentro i soldi, solo che al posto dei soldi ci si mette il foglio scritto) e si spedisce all'amico in questione tramite la posta (che è quel servizio con cui, qualche volta, arrivano i pacchi dei videogiochi comprati on-line).

Poi arrivarono i telefonini, gli SMS, gli MMS, le e-mail, Messenger & simili, con tanto di webcam e microfoni...

...e qualcuno fa ancora fatica a contattare i propri amici?

Mi sembra difficile, a meno di vivere nel cuore del deserto del Sahara o nella tundra siberiana e, anche in quei casi, non ne sarei del tutto sicura.

La seconda strabiliante possibilità offerta da Facebook è quella di potersi iscrivere a gruppi con ogni finalità possibile: dalla lotta all'estinzione del gorilla albino alla traduzione di Harry Potter in aramaico.
In più, puoi diventare fan di ciò che preferisci, siano essi i film dei fratelli Vanzina, le palle souvenir con la neve, Gigi d'Alessio o il decoupage.

A parte il fatto che un sito che offre di ufficializzare la passione per i film dei Vanzina sarebbe da oscurare, sappiate che io sono fan di Ewan McGregor, dei peluche Trudi, di J.K. Rowling, della Nutella, delle vacanze ai Caraibi, dei libri di Baricco, di Luciana Littizzetto, della lavastoviglie e di milioni di altre cose senza averlo dovuto comunicare al mondo attraverso Facebook.

Una volta che gli altri utenti hanno scoperto la mia passione per far scoppiare le bollicine degli imballi di pluriball, cosa cambia?
Iniziano a scrivermi dicendomi che sono una pervertita e dandomi consigli per uscire dal tunnel oppure trovano il coraggio di ufficializzare che condividono questa peccaminosa passione?

Mistero della fede.

L'argomento principe dei sostenitori del social network, però, è questo: puoi ritrovare le tracce di persone con le quali hai perso i contatti da tempo, come i tuoi compagni di scuola alle elementari e alle medie.

Eh, beh, questo sì che mi convince: sono indecisa se cercare quelli che mi emarginavano, quelli che mi prendevano in giro, quelli che non mi invitavano alle feste di compleanno, quelli che non volevano parlare con me o semplicemente quelli che mi odiavano, tutto questo per il semplice motivo che ero timida, imbranata e, last but not least, la prima della classe.

Anche perchè, se ho perso i contatti con della gente da lungo tempo, dovrò pur aver avuto un ottimo motivo, no?

lunedì 22 giugno 2009

Dubbi

Riassumendo:

- Due settimane fa ho votato per le elezioni europee.
La lista alla quale ho dato il mio voto non ha superato lo sbarramento del 4%

- Sempre due settimane fa, ho votato per il rinnovo del consiglio provinciale.
Il candidato che ho scelto è stato battuto da quello dello schieramento opposto.

- Ieri sono andata a votare per il referendum.
Non è stato raggiunto il quorum perchè fosse valido.

Forse dovrei smettere.

Mi sta venendo il dubbio che io porti un po' sfiga.

domenica 21 giugno 2009

A proposito di pessimi inizi...

Oggi, 21 giugno, astronomicamente parlando, è il solstizio d'estate, ed è il giorno che viene indicato come l'inizio di quella che dovrebbe essere la stagione più calda dell'anno.

Si noti il dovrebbe nella precedente proposizione.

Tale "dovrebbe" non è stato inserito solo per sottolineare che, invece, questo, più che un inizio, sarebbe l'apice della stagione stessa, in quanto, a partire da domani, le giornate si accorceranno pian piano, scivolando inesorabilmente verso il gelo invernale, bensì anche per sottolineare che oggi, almeno nel primo mattino, la giornata, più che il solstizio d'estate ricordava vagamente l'autunno inoltrato.

Lo so, in queste ultime righe si può intravedere un lieve filo di pessimismo.

Il problema è che stavo aspettando da almeno un mese di poter andare questa mattina a fare una pattinata non competitiva sul circuito dell'autodromo di Monza e, dopo una settimana di caldo infernale, la stagione estiva incipiente mi ha fatto dono di un sabato pomeriggio di temporali che sono continuati per tutta la notte, fino ad arrivare la domenica mattina a dimezzare la temperatura e a lasciare dietro di sè un cielo coperto di nubi.

Inutile sottolineare che la pattinata è rimasta un'utopia, rimandata all'anno prossimo.

Per fortuna non seguo più i telegiornali da un pezzo.

Infatti, visto che ora è ufficialmente estate, i giornalisti e i meteorologi si sentiranno autorizzati a ricominciare a sfornare uno dei loro must dei telegiornali estivi (tra i quali si annoverano, tra gli altri, la prova costume e il grande esodo): l'emergenza afa.

Dopo una giornata come questa, vedendo un servizio così, rischierei di entrare nel televisore e sopprimere giornalista e meteorologo.

venerdì 19 giugno 2009

Scoperte scientifiche

Il secondo principio della termodinamica sostiene che il disordine dell'universo può solo aumentare, non diminuire.

OK, le definizioni ufficiali che si dovrebbero usare durante un esame universitario di fisica sono un pochino più tecniche, ma io ho già dato per quanto riguarda gli esami universitari di fisica, quindi mi permetto di utilizzare una definizione molto più pratica e comprensibile a chiunque.

Se consideriamo questo principio, dunque, ne possiamo dedurre che, quando cerchiamo di creare ordine in un qualsiasi punto dell'universo, ci deve essere un altro punto nel quale aumenta il disordine.

Ebbene, posso annunciare con orgoglio che io ho scoperto finalmente qual è questo punto.

Il tavolo della sala di casa mia.

Ora mi preparo per ricevere il Premio Nobel.

mercoledì 17 giugno 2009

Invidia

Uscendo di casa in questi giorni mi è capitato di osservare la presenza di ragazzini a piede libero in orario scolastico.

Probabilmente la scuola è finita da almeno una settimana, ma il pensiero non mi aveva nemmeno sfiorato prima.

Questa consapevolezza mi ha portato a ripensare quanto invece fosse diverso questo periodo dell'anno ai tempi in cui la scuola la frequentavo anche io.

Si può dire che fosse il periodo dell'anno che preferivo in assoluto...

...gli ultimi giorni di scuola, liberi ormai da interrogazioni e compiti in classe, passati letteralmente a scaldare il banco (so che molta gente passava così l'intero anno scolastico ma per me, irritante secchiona dalla prima elementare alla laurea, questo era un lusso concesso solo avendo ottenuto la consapevolezza di una pagella immacolata) e a fantasticare su tutto ciò che di bello si poteva fare in tre mesi lontani dalle aule...

...i primi giorni di vacanze, quando ci si poteva alzare alle dieci di mattina e i compiti da fare per settembre erano ancora un pensiero lontano...

...il tempo in più da passare con gli amici...

...il caldo e il sole che si potevano godere in ogni momento, liberi da tutti i doveri...

Devo ammetterlo: in questi giorni, osservando gli studentelli a piede libero, ho provato invidia.

Pura e semplice invidia.

Poi ho pensato alle riforme della Gelmini.

E, non so perchè, l'invidia per gli studenti è scomparsa all'improvviso.

martedì 16 giugno 2009

I colloqui nelle agenzie per il lavoro

Come ho dichirato nel post precedente, il mio attuale status lavorativo è uno di quelli più di moda negli ultimi mesi: disoccupata.

E, come ogni disoccupata che si rispetti, sono alla continua e infruttuosa ricerca di un qualunque lavoro rispettabile (vale a dire che non sono ancora così disperata da rivolgere i miei pensieri ad attività estremamente remunerative, ma al di fuori dei confini della legalità).

Purtroppo, per raggiungere l'agognato traguardo di un posto di lavoro, al giorno d'oggi si deve passare quasi sicuramente per uno step denominato colloquio presso un'agenzia di lavoro.

Infatti, pare che i colloqui diretti con le aziende siano diventati rari come i tartufi bianchi e le tigri del Bengala: se vuoi lavorare, devi passare prima per le forche caudine dell'interinale, poi, forse, se compi un sacrificio in onore della Dea Kalì, puoi sperare in un'assunzione degna di tal nome.

Ho perso il conto delle agenzie interinali che ho girato, ho smesso di cercare di ricordare i loro nomi improponibili e ormai so cosa mi aspetta ogni volta che varco una di quelle soglie.

Nonostante questo, non posso fare a meno di chiedermi se non sia possibile apportare qualche modifica alla prassi di colloquio, allo scopo di evitare inutili perdite di tempo, sia al mendicante lavoro, sia all'addetto dell'agenzia che ormai odia i mendicanti.

Il primo passo del colloquio è la compilazione di una scheda di dati, che porta via più tempo della lettura dell Rechrche di Proust.
E finchè devo scrivere dati come il mio codice fiscale, la mia disponibiltà di orario o di un mezzo di trasporto autonomo mi va bene: ma mi si spieghi perchè devo scrivere a mano le mie conosconze linguistiche e informatiche, i miei studi e le mie esperienze lavorative se queste sono già elencate in maggior dettaglio nel curriculum stampato che mi è stato detto di portare quando ho preso appuntamento per il colloquio.

Finalmente completata la stesura della scheda enciclopedica, si comincia con il colloquio vero e proprio.

Prima domanda dell'intervistatore: quali sono le sue esperienze professionali?

...

E quali vuoi che siano?
Non penserai mica che siano quelle elencate in dettaglio nel mio curriculum e che ho anche vergato a mano personalmente nella tua scheda?
Ma certo che no, quelle sono le esperienze lavorative della mia vicina di casa, è ovvio.
Io ho fatto la contorsionista al Circo Orfei e la collaudatrice di auto di Formula Uno, mica l'impiegata e la cameriera...

Il colloquio si conclude con la consegna del biglietto da visita dell'intervistatore (se mi ricordassi dove li ho messi tutti, probabilmente potrei compilarci un intero album di figurine Panini), nel quale si riporta il ruolo del suddetto, che di solito suona come un improbabile Account Manager o qualcosa di simile.

E ovviamente, l'immancabile promessa: ci sentiamo appena abbiamo di disponibile qualcosa adatto alle sue caratteristiche.

Delle due, l'una: o io ho delle caratteristiche talmente eccezionali da non essere adatta a nessun tipo di lavoro, oppure tutti quegli Account Managers con le loro schede enciclopediche mi hanno sempre presa per il culo.

In tutta questa inutile pantomima, si aggiunga che le agenzie per il lavoro sono di solito collocate nei centri delle città, in zone a traffico limitato o composte solo da sensi unici che ti mandano sempre in direzione opposta a quella che ti serve.

E, invaribilmente, lontane da qualsiasi parcheggio.

Se il colloquio presso un'agenzia di lavoro fosse esistito nel Medio Evo, Dante di sicuro l'avrebbe scelto come punizione in uno dei gironi dell'Inferno.

Per colpe estremamente gravi.

lunedì 15 giugno 2009

Riassumendo...

Siccome ancora non so bene da dove cominciare e questo è solo il mio secondo post in questo nuovo blog, ho pensato che potrei fare un breve riassunto dei miei ultimi mesi, nei quali un po' di novità si trovano.

Per evitare confusione e ripetizioni, direi di procedere con un approccio altamente scientifico: l'elenco punto per punto.

- Chiusura del mio vecchio blog: in realtà la chiusura definitiva è stata decisa nel momento in cui ho aperto questo nuovo blog, ma era da febbraio che non scrivevo più una riga in quello vecchio.
E questo, incredibile a dirsi, non dipendeva da un trasferimento dei miei interessi verso Facebook, come è successo per il 90% dei bloggers: a tutti quelli che mi propongono di entrare a far parte del social network del momento rispondo invariabilmente "sì, prima o poi lo faccio", con l'evidente intenzione di far cadere il discorso e le insistenze e la nulla intenzione di dare corso al proposito.

- Convivenza: ebbene sì, l'irrimediabilmente single Satine, alla perenne e vana caccia di un Christian qualunque, si è trasformata nell'accasata signora Potter.
Qualcuno si ricorderà infatti di qualche cenno nel mio vecchio blog ad un personaggio definito come l'Eroe...ecco, questo incosciente ha tanto insistito che non ho potuto far altro che cedere, anche perchè un altro personaggio tanto incosciente da volermi a tutti i costi avere in casa senza rendersi conto del guaio nel quale si stava cacciando, dove mai lo sarei riuscita a trovare?
Comunque, non preoccupatevi troppo: non ho messo la testa sufficientemente a posto per pensare ad un matrimonio con tutti i crismi, optando invece per una semplice e peccaminosa convivenza.

- Lavoro: il mio trasloco in altri lidi ha comportato l'abbandono del mio precedente lavoro per motivi logistici.
Infatti, fare ogni giorno circa 70 km all'andata e altrettanti al ritorno sulle tangenziali di Milano all'ora di punta avrebbe comportato, non solo costi probabilmente superiori allo stipendio mensile, ma anche un esaurimento nervoso nel giro di un paio di giorni.
Così, visti i rosei tempi nei quali stiamo vivendo, per ora (e speriamo non duri ancora troppo) mi trovo a fare la disoccupata o, se preferite, la casalinga disperata.

- Varie ed eventuali: il mio lavoro a mezzo punto si è arenato da molto tempo e, anche se talvolta penso di riprenderlo in mano, al pensiero ancora non sono seguiti i fatti.
La mia mitica Uno sta per porre fine alla sua onorata carriera per sopraggiunti limiti di età.
Ho tentato di iniziare a scrivere un libro, ma alla fine del primo capitolo mi sono resa conto che difetto di un elemento fondamentale per farlo: il talento.

Con tutto questo...eccomi di nuovo iniziare un'avventura da blogger.

Quanto durerà, quanto spesso scriverò, cosa succederà nel frattempo...

...beh, tutto questo è presto per dirlo.

Per ora, mi godo il momento di questa inaugurazione.

domenica 14 giugno 2009

Ricominciamo

In principio fui Luthien...

Poi divenni Satine...

E ora sono Ginny...

Per ritrovare la voglia di scrivere forse non c'è niente di meglio che ricominciare da zero.

Verifichiamo se è vero.